mercoledì 2 maggio 2012

GOTICO PIEMONTESE - 6sta puntata


  Fra' Gismondo è seriamente preoccupato.
Frate Elia è un'altra volta preda dei suoi vaneggiamenti, ma questa volta non sembra voler tornare in sé; non basta mettergli un braccio sulla spalla e ricondurlo al Convento.
  Continua a parlare fra sé, ora piano, ora ad alta voce: <<Loro sono arrivate, sono qui... Nessuno è al sicuro!>>
  E' ridotto talmente male che persino la sua proverbiale, eccessiva magrezza, passa in secondo piano, rispetto agli occhi spalancati e vitrei ed un nuovo tic che gli fa scattare in avanti la testa come fosse un piccione intento a razzolare il terreno.
  Nonostante il freddo pungente suda vistosamente, ed il suo familiare pallore ha lasciato il posto ad un volto febbrile ed arrossato; in effetti la sua fronte scotta!
  Fra' Gismondo è intimamente scosso, mentre pensa pensa ma non gli riesce di trovare una soluzione possibile: di certo Frate Elia non può rientrare al Convento in quelle condizioni, sarebbe una catastrofe!
  Anche solo per la tranquillità degli altri monaci, il Frate Superiore provvederebbe immediatamente a consegnarlo alle autorità ecclesiastiche, affinché ci possano vedere chiaro. Ma così il suo fratello prediletto sarebbe perduto.
  <<Torna in te, per la misericordia!>> gli si rivolge poi, ormai piangendo e stringendolo più forte a sé. E' l'imbrunire, e due frati che non facciano ritorno al Convento rappresentano di per sé un allarme.
  Pare debba accadere un miracolo: all'udire di queste parole disperate Frate Elia si scuote dal suo abbraccio ed i suoi occhi si fanno vivi e limpidi, ma dalla sua bocca escono le parole che Fra' Gismondo non avrebbe mai voluto udire; parole pronunciate con un'autorevolezza di evidente provenienza superiore, alle quali è tuttavia impossibile disobbedire _ <<Lasciami qui, fratello. Nostro Signore ha scelto me, ed io non posso rifiutare il suo volere. Me la caverò, solo io posso fermarle. Lasciami qui e ricorda che ti ho voluto bene.>>

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