martedì 1 maggio 2012

GOTICO PIEMONTESE - 5nta puntata


 Antonia avanza veloce per fuggire a quello sguardo; o meglio, questa è la sua volontà, la sua percezione.
  In realtà è immobile davanti agli occhi – ora paglierini ed ora rosso fuoco – di quella donna che con voce bassa eppure possente, usando una cadenza ripetitiva, le si rivolge in una lingua sconosciuta e la trattiene inconsapevole dinnanzi a sé, in una sorta di trance.
  <<ABI – ACCLÀ – UBI – IMILU ABI - ACCLÀ - UBI IMILU ABI – ACCLÀ – UBI – IMILU...>>

 Antonia si ritrova al villaggio, ancora scossa e con le gambe malferme, senza però avere idea del perché.
  Rammenta solo che ad un certo punto, in mezzo al bosco sulla via del ritorno, quello che pareva essere uno strano albero avrebbe anche potuto essere una persona, magari un brigante...ma si tratta solo di ricordi confusi, quasi fosse un brutto sogno...e di colpo eccola nuovamente al Borgo, come tele-trasportata (un raggelante sorriso si impossessa a questo pensiero delle sue labbra: in questo modo si narra si spostino le streghe...)
  Ma ora che importa, Antonia non ha tempo per perdersi dietro a sentimenti come paura o sgomento: gli uomini sembrano avere occhi solo per lei!
  Sembra non curarsi neppure più del freddo pungente, mentre – con mossa audace e seducente – si libera dello scialle, e va a mostrare una scollatura inspiegabilmente più profonda di quella dell'abito che aveva indossato al mattino.

 Nel pomeriggio Anna va a farle visita, ma al posto dell'amica d'infanzia, divenuta una donna devota al marito e angelo del focolare, trova un'Antonia sconosciuta, intrisa di lussuriosa lascivia, e vestita (se così si può dire, dati gli abbondanti centimetri di pelle scoperta) con abiti mai visti e sfacciatamente provocanti.
  “Una di quelle”, come vengono definite le donne senza scrupoli che seducono gli uomini – sovente anche quelli sposati o già promessi – per ottenerne in cambio denaro o anche semplicemente scandalose avventure carnali.
  “Una di quelle”, nelle quali alberga il maligno, destinate – giustamente – al rogo.
Proprio “una di quelle” è diventata – incredibilmente ed improvvisamente – Antonia.

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