sabato 12 maggio 2012

GOTICO PIEMONTESE - 13esima puntata


 Non sottovaluterà più quell'allampanato frate. Quando gli ha offerto un po' del suo liquore, non si aspettava tanta prontezza nell'essere riconosciuta, tanta rapidità nel far ricorso al Crocifisso.
 Mater Bibendum si affretta a far ritorno alla sua dimora, mimetizzata in una grotta all'ombra di una quercia centenaria.
 Ha appuntamento con “la Gazza”; la bella ragazza che ha rapito quand'era ancora in fasce, ora diventata una giovane donna di algida bellezza. Potrebbe davvero essere sua figlia, pensa compiaciuta.
  Ricorda ancora il giorno di ventitré anni addietro, quando l'ha strappata dalle braccia della mamma disperata. Quella donna non sapeva, non saprà mai, ma lei sì, l'alcool rigettato quella mattina all'alba le aveva rivelato tutto, quella bambina era destinata a diventare la sua bambina mai nata, era destino che diventasse una strega.
  Solo una volta Mater Bibendum ha avuto paura di perderla.
Era un mattino di sole di quasi vent'anni fa. La piccola era fuori della grotta che si divertiva fra gli alberi e gli insetti, e lei l'aveva ammonita di non parlare con nessuno che le si fosse avvicinato; ma quando la piccola vide due sorelline – stranamente inoltratesi così nel bosco – avanzare verso di lei con un bambolotto, proprio non seppe resistere.
  Non aveva mai avuto giocattoli, i suoi unici giochi erano appunto gli alberi, gli animali del bosco e le strane pozioni della “madre”, da guardare con riverenza, guardare ma non toccare, finché non fosse stata considerata pronta.
  E non aveva neppure mai avuto amici: Mater Bibendum aveva paura che la bimba parlasse troppo, e in un niente l'Inquisizione le avrebbe scoperte e messe al rogo.

 Appena accortasi delle due nuove amichette della “figlia”, con un sortilegio fece loro dimenticare tutto e le teletrasportò alle loro case.
  Ma sua figlia, disperata, si mise a piangere e si scatenò in un'esasperata corsa per lo sterminato e folto bosco, alla ricerca di quelle due bambine simpatiche, e del loro bambolotto.
  Facendo nuovamente ricorso ai suoi poteri, Mater Bibendum trovò la piccola prima che si mettesse nei guai, e per guarire la sua disperazione la strinse a sé e cominciò a parlare con voce suadente, come se le stesse raccontando una favola:
  <<Ascoltami piccola mia, ancora non puoi capire tutto, ma tu sei una bambina speciale, e da grande diventerai esattamente come me, una donna speciale, una donna che tutti temeranno.
Però vedi, per le nostre virtù, il mondo ci isola, la gente che non è come noi, che non ha i nostri poteri, ci odia.
Ci sono uomini che si fregiano di perseguire la Santità e ci vogliono bruciare!
Ci sono uomini e donne che non ci penserebbero due volte a denunciare la nostra esistenza, per vederci condotte al rogo.>>
  <<Ma quelle bimbe erano brave! Erano simpatiche!>> _ protestò la piccola fra i singhiozzi.
<<Sono ancora bambine. Ma cresceranno, e anche loro proveranno per noi un misto fra invidia e paura, anche loro da grandi decideranno di denunciare le donne come noi. Fidati della tua mamma.
Ed ora quelle bambine sono tornate dalle loro famiglie, vuoi vederle?>> _ la piccola asserì col capo, ed un moto di meraviglia le illuminò lo sguardo.
  Mater Bibendum tornò nella grotta tenendola in braccio. A piccoli sorsi, velocemente, uno dopo l'altro, svuotò una grande ampolla contenente un liquore che lei stessa tutt'oggi distilla dall'erba che trova attorno alla grotta.
  La piccola aveva sempre un po' paura in questi frangenti: Mater Bibendum diventa strana, si mette a ridere istericamente, biascica la lingua e le sue parole non sono chiare.
  Alla fine, esausta, rigettò in una sfera, e piano piano il tutto prese forma _ <<Il bambolotto! Le bimbe!>> _ urlò di gioia la piccola, saltellando in braccio alla mamma, nel vedere le sue amichette ed il loro bambolotto.
  <<Io non ho mai avuto un bambolotto!>> _ si girò a guardar negli occhi la mamma, tornata in sé dopo il rito.
<<Piccola, la tua mamma ti può dare molto di più di un bambolotto!
Però mi devi fare una promessa:>> _ le disse, penetrandola con i suoi occhi di ghiaccio _ <<cosa desidereresti di più in questo momento?>>
  Vista da fuori la loro sembrava una comune grotta, ma dall'interno era come vivere in una grotta di cristallo, potevano ammirare tutto il bosco intorno a loro. Proprio in quel momento una splendida gazza ladra sorvolò la loro dimora, e la piccola disse:
  <<Vorrei essere come quell'uccello e volare da quelle bambine!>>
<<Se mi prometti che sarai sempre fedele ai miei insegnamenti, che obbedirai ai miei ordini fin quando avrai bisogno di essere guidata da me, realizzerò questo tuo desiderio.
Avrai il potere di trasformarti in quella splendida gazza ladra tutte le volte che ne avrai bisogno, ed ora potrai andare a far visita a quelle bambine, senza però farti riconoscere.>>
  Gli occhi della piccola erano sempre più spalancati dalla meraviglia, e da quel momento Mater Bibendum seppe che l'avrebbe avuta in suo potere per sempre, la miglior alleata per i suoi malefici in tutti gli anni a venire.
  <<Allora, sei pronta?>> _ un cenno del capo, e la piccola divenne una splendida gazza ladra, pronta ad andare a salutare le sue amichette.
  Nel vederla, le due sorelline furono meravigliate: non si ricordavano dell'incontro nel bosco, quindi non poterono riconoscerla, ma furono felici di vedere quella bella gazza ladra andare a giocare con loro.
  La piccola non lo sapeva, e tutt'oggi non se ne rende conto, ma regalare un sorriso a quelle due bambine, fu il suo ultimo gesto buono, prima di una vita da strega.

 Da quel lontano giorno, di bosco in bosco, di grotta in grotta, Mater Bibendum e “la Gazza” si sono più volte trasferite ai margini dei villaggi sempre scelti da Mater Bibendum per compiere i suoi sortilegi.
  Ora lei ed altre due streghe hanno deciso di attaccare il Borgo lì vicino, dove i Monastero ha un influsso decisivo sulla popolazione, ed i paesani cominciano a capire gli errori della Santa Inquisizione, ma grazie ai retti esempi dei Frati sanno di voler seguire la parola di Dio, e vogliono combattere il diavolo.
  Gente pericolosa.
Mater Bibendum ha incaricato “la Gazza” di recuperare da ogni abitazione del Villaggio un goccio di vino, ed ora la sta aspettando col bottino.

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