venerdì 11 maggio 2012

GOTICO PIEMONTESE - 12esima puntata


  Nonostante il freddo eccezionale Frate Elia – forte della consapevolezza della grande importanza rivestita dalla missione per cui è stato scelto – vive vagando ormai da giorni unicamente nelle zone boschive di quelle colline.
  Dorme su giacigli improvvisati, e solo raramente gli è capitato di approfittare dell'ospitalità di qualche abitante isolato.
  Ha ormai perso la sua precisa collocazione rispetto al suo Borgo, va errando e pregando in attesa, in cerca di un segnale più preciso che lo illumini sulla missione da compiere.
  La divina provvidenza ha finora voluto che gli sia stata fatta elemosina di carne salata, un po' di pane secco, ed una coperta, ed è tutto ciò che possiede.
  Mangia poco e senza appetito, lo sguardo è sempre più allucinato e comincia a risultare spaventoso, con quegli occhi arrossati e lucidi di sgomento e dolore; inoltre il tic nervoso alla testa non vuol saperne di andarsene. Se non indossasse le vesti di monaco, potrebbe star certo che le poche persone che occasionalmente gli capita di incontrare lo prenderebbero per una creatura demoniaca.
  Dorme poco, ma si ferma sovente a sostare, tentando vanamente di riposare.
È proprio durante una di queste soste che la vede: bella, molto bella benché non più giovanissima, pelle di porcellana ed occhi color del ghiaccio che non si possono dimenticare, un ghiaccio che pare in grado di entrarti dentro e perforarti la mente.
   <<Buongiorno viandante>> _ lo saluta la donna con fare altero eppure conciliante. L'accento si presenta indubbiamente straniero, ma Frate Elia non è in grado di collocarne la provenienza. Nota che la donna veste piuttosto riccamente per il contesto ed il periodo.
  <<Hai freddo? Bevi questo, ti scalderà, e ti rimetterà in forze...>> _ le sue parole ed i suoi gesti dimostrano premura, mentre gli porge una piccola ampolla contenente un liquido giallastro che ha tutta l'aria di essere un liquore; ma il frate avverte che qualcosa non va, e alzandosi in piedi incrocia lo sguardo della donna, raggelando.
  Con una rapidità che non credeva d'avere rovista sotto al saio consumato ed estrae il Crocifisso, parandolo di fronte a lei:
  <<In nome di Nostro Signore, vade retro!>>
Un urlo lancinante accompagnato ad un balzo felino, e della donna resta solamente l'eco lontana di una risata, prima acuta e poi sempre più bassa, fino a sfociare in una voce maschile.

 Frate Elia si sveglia di soprassalto, col batticuore. Accanto a lui, nessuna traccia della donna dagli occhi di ghiaccio.
  “È stato solo un brutto sogno, Signore mio, ti ringrazio”.
Si alza per riprendere il cammino, ma a pochi passi da lui, sul muschio, la presenza di una piccola ampolla vuota gli gela il sangue nelle vene.

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