giovedì 3 luglio 2025

"Torino in bianco e nero" - gli scatti di Gabriele Campana raccontano la città

 


 Inaugura sabato 5 luglio Torino in bianco e nero, suggestiva mostra fotografica che racconta la città di Torino ed immediati dintorni, attraverso lo sguardo attento e sensibile di Gabriele Campana, Artista poliedrico scomparso prematuramente, la cui eredità artistica viene portata avanti dai genitori, entrambi medici, Daniela Demarie e Mario Campana.



  La mostra, con opere tutte inedite, è allestita nei locali di via Roma, 17 a Perosa Argentina (TO) dove, dalla collaborazione con Lilium Art Gallery, è nato Spazio Campana, luogo dedito alla condivisione e diffusione dell'arte, cultura e divulgazione medica, partendo proprio dall'importante ed eterogenea testimonianza artistica di dipinti, fotografie ed anche collezioni di arte presepiale.

 "Gabriele amava particolarmente il bianco e nero, così come amava Torino e la raccontava attraverso i suoi scatti figli di uno sguardo poetico e mai banale" spiega il Dottor Mario Campana, papà di Gabriele.

 L'inaugurazione è prevista per le ore 17.
 L'allestimento, visitabile gratuitamente, proseguirà fino al prossimo 13 luglio.
 Per ulteriori dettagli è possibile contattare il numero 
338 8495100



 

giovedì 26 giugno 2025




È online Round and Round, il nuovo singolo di Jarliama, un brano tutto da ballare, come hanno fatto nel video le allieve della scuola Gynnic di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino, coreografate dall'insegnante Alessandra Rol

 Un progetto che, attraverso la danza ed il ballo, unisce il Messico, terra di origine della cantante Jarliama, la Sardegna, terra nella quale vive e lavora, e il Piemonte, dove è stato realizzato il ballo del video musicale.




 Alejandra Reneaum Lopez, in arte Jarliama, è nata in Messico ed oggi vive in Italia, precisamente ad Olbia, in Sardegna.
 "Sono una cantante, performer e creativa a tempo pieno - si racconta - la musica è il mio modo di vivere, raccontare e connettermi con il mondo".

 Un percorso cominciato da piccolissima quando, a Città del Messico, ha cominciato a cantare in Chiesa: "Chiudevo gli occhi, e sentivo che quella era la mia vera dimensione: io sono veramente me stessa cantando, avverto di vivere davvero cantando!"

 Tanto studio e le prime esibizioni in pubblico, inizialmente accanto al fratello Fernando "Abbiamo creato il duo River&Lopez, ma poi ho avvertito fosse arrivato per me il momento di proseguire come solista - prosegue Jarliama - Nel mio stile convivono tante anime: l’electro swing, l’EDM, il pop, i suoni vintage e latini che porto nel sangue. Amo fondere passato e futuro, creare energia e, allo stesso tempo, raccontare qualcosa. Ogni brano per me è un piccolo manifesto di libertà. Cantare è la mia identità, la mia verità, la mia forza"


 Jarliama crede nella forza della musica come ponte fra culture, come sinergia fra le diverse identità, proprio per questo ama fare coreografare le sue canzoni a piccole ma importanti realtà in giro per l'Italia, come il caso della scuola Gynnic di Luserna San Giovanni "Sogno di portare la mia musica in giro per il mondo, perché la gente balli e si diverta, ma soprattutto si emozioni. E non smetterò, finché avrò voce per cantare" conclude Jarliama.

venerdì 20 giugno 2025

Intelligenza Artificiale Generativa, fra opportunità e incognite

 




  Un po' di storia

 Se oggi possiamo prendere in mano il nostro smartphone, selezionare il programma giusto, chiedergli come sarebbe il nostro adorato animale domestico in versione umana ed ammirare meravigliati il risultato, dobbiamo fare un salto fino agli Anni Settanta del secolo scorso, quando lo scienziato informatico e docente Joseph Weizenbaum diede vita a Eliza: il più antico programma informatico in grado di intrattenere una vera e propria conversazione, più o meno coerente, con una persona.
 Ma le origini dell'intelligenza artificiale, non ancora generativa, ma già dedicata all'apprendimento ed elaborazione dati per svolgere compiti e calcoli complessi, sono addirittura antecedenti, risalendo agli Anni Cinquanta e Sessanta.

 Eliza deve il suo nome ad Eliza Doolittle che voleva imparare ad esprimersi in maniere forbita, protagonista della commedia 'Pigmalione' di George Bernard Shaw, che a sua volta discende dal mito narrato da Ovidio.

 Subito si presentarono delle incognite, che portarono il Professor Weizenbaun a stopparne lo sviluppo.
 
Infatti la sua segretaria, che l'aveva visto lavorare allo sviluppo del programma per molti mesi, ed era dunque pienamente consapevole di come si trattasse unicamente di un programma informatico, senza alcuna anima né personalità, un giorno arrivò a chiedergli da sola nella stanza, per parlare con Eliza.
 Il rischio era - e forse, è ancora? - quello di lasciarsi coinvolgere emotivamente, arrivando ad antropomorfizzare quello che era, è e rimane semplicemente un programma informatico, che di umano non ha proprio nulla, dunque neppure di empatico.

Chiariamo una cosa: la chiamiamo intelligenza, ma intelligente non è.

 La Artificial Intelligence (A.I.) è un ampio campo della tecnologia, che al suo interno vede moltissimi 'sotto campi', ciascuno dei quali, a seconda dell'ambito di utilizzo, svolge dei compiti grazie all'apprendimento di dati, o anche 'esperienze' simulando in questo modo il funzionamento dell'intelligenza umana, ma anche dipendendone strettamente: l'intelligenza artificiale infatti non lavora in autonomia, ma partendo da una complessità di dati precedentemente immessi, o ai quali abbia libero accesso, ed eseguendo i cosiddetti prompt, ovvero i comandi che l'essere umano dà all'intelligenza artificiale, affinché svolga un determinato compito, o comunque funga da ausilio.


 Oggi ci concentreremo sulla intelligenza artificiale generativa:

 Si tratta di una sottobranca che non è atta a raggruppare, classificare o fare previsioni partendo dai dati esistenti, ma parte da potenti modelli di reti neurali per generare nuovi contenuti, immagini, audio e video, ma anche contenuti scritti, con la capacità di emulare ed anche stravolgere la realtà.
 Per intenderci, sono quei programmi con i quali tutti ormai siamo quotidianamente a contatto, in modo attivo o passivo, consapevole ma spesso anche inconsapevolmente: parlo ad esempio di ChatGPT, Gemini, Canva


 Quali sono i rischi, e quali le opportunità

 Per quanto concerne l'Italia, ad occuparsi delle sfide e delle incognite relative all'uso di questo tipo di tecnologia esiste la Commissione Intelligenza Artificiale per l'informazione, facente parte del Dipartimento per l'informazione e l'editoria, ed è capitanata da Padre Paolo Benanti, teologo e presbitero francescano.

 Personalmente, a spaventarmi di più sono proprio le derive nell'ambito della (dis)informazione: come fare di fronte a immagini, audio e video che mostrano una 'realtà' che non è reale? Sarà facile infangare una persona, ma anche facile per una persona difendersi senza merito, appellandosi all'A.I.
 E, come in parte già accade, ad avere la meglio, mediaticamente parlando, sarà chi sa cavalcare meglio l'onda, parlando prima, arrivando al cuore delle persone.
 Per non parlare del rischio il giorno - ormai molto vicino! - in cui questa possibilità di far credere ciò che non è vero, arriverà fra la gente comune: la possibilità di danneggiare un rapporto di coppia, una persona sul lavoro, e via discorrendo, e la possibilità di 'salvarsi' appellandosi ad un falso, pur essendo colpevoli.
 Varrebbe a dire creare una grossa crepa in quella che è la base dei rapporti umani: la fiducia! Che, a differenza della fede, pur avendo la medesima radice, va reiteratamente meritata.

 Tuttavia: è corretto che un rischio fermi il progresso?

 Direi di no: anche le automobili, se usate in modo scorretto, sono un'arma in grado addirittura di uccidere, senza contare gli effetti legati ad una eccessiva sedentarietà, ed anche all'inquinamento.
 Ciò detto, il problema non è l'automobile in sé, piuttosto il cattivo o eccessivo uso che se ne può fare.

 Personalmente vedo nell'intelligenza artificiale generativa - in questo articolo ci stiamo concentrando su questo aspetto - una grande risorsa, proprio nell'ambito creativo, artistico e comunicativo del quale personalmente mi occupo.
 Certo, va regolamentata bene, intanto perché non crea niente di nuovo, ma va ad attingere in anni e secoli di informazioni e opere d'arte. Dunque, a lungo andare, non creare nulla di davvero nuovo e originale può lasciare un grande vuoto.
 E va segnalata! Perché, per fare un paragone, c'è la sera che infornare una pizza surgelata può rivelarsi la soluzione perfetta, ma non va confusa con un piatto di tagliatelle fatte a mano, condite con un ragù casalingo a lunga cottura.

 Io personalmente la uso molto per creare immagini, da abbinare ad articoli o post, ma anche per auguri personalizzati: non amo per niente le varie immagini virali, con prompt preimpostato tramite il quale centinaia di utenti pubblicano la loro immagine versione cartone animato, o giocattolo, e simili; perché ciò rappresenta proprio la morte della creatività!
 Al contrario delle immagini, o delle grafiche che ho creato, amo proprio la loro unicità, attraverso la quale è possibile riflettere la propria creatività.

 A tal proposito ci sono Artisti, come l'astigiano con esperienze espositive internazionali Philip Staniscia, pioniere dell'arte digitale, che oggi vedono la loro produzione artistica incentrata proprio sulle potenzialità dell'intelligenza artificiale.

Mentre l'attualità ci riporta a mirabolanti giustificazioni, ma tranquilli: i programmi di intelligenza artificiale generativa non augurano la morte, non minacciano, e soprattutto non fanno nulla che non venga loro strettamente comandato, anche sapendolo fare nel modo corretto, e non prendono possesso dei nostri profili social.



venerdì 13 giugno 2025

Fra mare e tarocchi la prima personale di Domenico Perrini

 

opera di Domenico Perrini


  Inaugura sabato 14 giugno, in contemporanea con la notte bianca di Perosa Argentina (TO), la prima personale dell'artista illustratore Domenico Perrini.

 Una passione, quella di Perrini, cominciata ai tempi delle elementari, disegnando macchine e dinosauri.
 Le radici a Bari: prima l'Accademia di Belle Arti, poi la scuola di fumetto, disegno e illustrazione Grafite.
 Infine, la scuola internazionale Comics di Torino.
Tanto studio ma soprattutto tanta passione e dedizione hanno portato Domenico Perrini ad aggiudicarsi, lo scorso mese di agosto, il terzo posto - a pari merito insieme a Barbara Pellandino - nel primo concorso intitolato alla memoria di Gabriele Campana



  La mostra Tra arcani e naufragi nasce nuovamente dalla sinergia fra Lilium Art Gallery e Spazio Campana, che ospiterà l'evento nei locali di via Roma, 17 a Perosa Argentina (TO).

 Per questa prima esposizione 'in solitaria' Perrini ha scelto temi a lui particolarmente cari:
"Il mare, e i tarocchi - racconta l'Artista - Apparentemente due elementi molto distinti, ma io vi leggo grande similitudine: il mare, con i suoi oscuri abissi e le innumerevoli leggende a lui legate, rappresenta un mistero affascinante e ipnotico proprio come i tarocchi, intrisi di simbolismi e strati sempre più profondi di lettura. Leggere una carta dei tarocchi è proprio come immergersi in acque misteriose, affascinanti e a volte spaventose".

 Sarà dunque una mostra enigmatica, in bilico fra l'occulto e lo sconcertante, ma anche irresistibilmente attraente, proprio come onde del mare.
 "Per preparare questa mostra mi sono affidato alla mie esperienza e cultura del fumetto - prosegue Perrini - muovendo la china, tipicamente usata in questo campo, per creare strati e profondità diverse, utili a rappresentare il mare, ma più in generale a dare vita a tutti gli ambienti, ed anche al corpo umano".
 

 Per l'occasione Perrini ha però voluto approcciarsi anche ad una tecnica per lui nuova: l'acquerello.
 "Mi piace molto! Perché, proprio come l'acqua, vive di vita propria, e non sempre fa ciò che vuole l'artista - spiega - questo aggiunge vitalità e bellezza alle opere, anche nell'errore".

opera di Domenico Perrini

  I ritratti si presentano seducenti e sensuali, i panorami impetuosi. L'ensemble trasmette una sensazione di pericolo che attrae e, ad una visione più approfondita, invita ad andare oltre le apparenze.

 L'inaugurazione, a partire dalle 20, si svolgerà in un paese in festa per la notte bianca che vede la sinergia fra Pro Loco e commercianti, ed è previsto un piccolo buffet.

 La mostra, sempre ad ingresso gratuito, proseguirà fino al 29 giugno, e sarà visitabile ogni sabato e domenica con orario 10-12.
 Possibilità di visita in altri giorni e orari su appuntamento, contattando il numero 3274472293

giovedì 22 maggio 2025

"TRA LE CREPE": non una semplice mostra, bensì un invito a scontrarsi con la realtà

 

opera di Pierantonio Masotti

 Inaugura sabato 24 maggio alle 17 "Tra le crepe", la personale del Maestro Pierantonio Masotti nata sotto la curatela Lilium ed allestita a Perosa Argentina (TO) negli spazi della dimora storica Villa Willy all'interno del Parco Tron.

 Artista di calibro internazionale, con esposizioni che, negli anni, l'hanno visto protagonista a Berlino, New York ed in Russia, grazie al legame con Lilium Masotti torna a scegliere Perosa Argentina con una mostra che racconta la vita che continua, e talvolta emerge, proprio tra le crepe.
 L'atmosfera è vagamente gotica, il suo suono quello del silenzio.
I soggetti, sospesi fra visibile ed invisibile, reale ed evocativo. Gli stessi supporti sui quali la pittura prende vita, si mostrano consunti, usurati e crepati, sublimando proprio in questi particolari il loro valore.
 Come una vita che si discosti volutamente dalla perfezione, scegliendo la libertà di essere verace.

 

opera di Pierantonio Masotti

 "Questa mostra è un invito a rallentare lo sguardo, a sostare davanti alla crepa, a trovare nella frattura il senso profondo dell’arte: quella che non consola, ma che ci sveglia".
 Si conclude così la critica scritta da Giuliana Salvai, Direttrice Lilium e curatrice della mostra.

opera di Pierantonio Masotti


opera di Pierantonio Masotti

opera di Pierantonio Masotti


Una mostra senza tempo, che vede la sua contemporaneità proprio nel suo continuo attingere al passato per riportarlo al presente, fino a spingerlo in un'epoca non classificabile, se non l'attimo stesso che si sta vivendo, ed è già pronto a svanire.


 Giuliana Salvai prosegue con una appendice alla sua critica, che riportiamo in esclusiva:

L’opera di Pierantonio Masotti si impone con una voce silenziosa ma profondamente inquieta, che riesce a penetrare nello spettatore con la forza di un sussurro che scava in profondità. Nelle immagini che ci offre, la materia pittorica si fonde magistralmente con la fotografia e la grafica, generando figure umane sospese in una dimensione onirica, al limite tra la realtà e il sogno, tra la memoria e l’oblio.

Figure femminili dallo sguardo chiuso, raccolte in pose che richiamano la quiete interiore, ma in contesti visivi spogli e dissonanti. Il bianco e nero non sono semplice esercizio  formale,  ma diventano metafora di una condizione esistenziale duale: presenza e assenza, luce e oscurità, lucidità e smarrimento. Le CREPE che si disfani sono un frammento del mondo che crolla, e la superficie spesso ruvida suggerisce un tempo che ha lasciato il segno.

Volti quasi infantili, smaterializzati e spetrali, evocano un’umanità perduta, dolente, dalla forte intensità espressiva. I tratti sono ridotti all’essenziale, ma non per questo meno eloquenti: al contrario, Masotti riesce con pochi segni, graffiati e sovrapposti, a far emergere un’anima sofferente, immersa in una luce polverosa, spirituale, che sembra provenire da un altrove. Le figure richiamano antichi ex-voto, icone bizantine, memorie sacre di un tempo arcaico che dialogano con un presente fragile.

La cifra stilistica dell’artista è riconoscibile e potente: uno stile che non cede mai al decorativo, ma resta crudo, autentico, segnato. Il supporto stesso delle opere — materico, imperfetto, stratificato — è parte integrante del messaggio. Masotti lavora “tra le crepe”, e lì inserisce i suoi soggetti: anime che sembrano emerse da muri scrostati, da fotografie sbiadite, da sogni mai del tutto risolti.

In un panorama contemporaneo spesso dominato dalla velocità e dalla superficie, l’arte di Masotti si distingue come un luogo di profondità emotiva e di memoria visiva, che lascia nello spettatore un’impronta persistente. È un’arte che non si esaurisce nella prima lettura: ci osserva mentre la osserviamo, e lentamente ci trasforma.


Pierantonio Masotti

  La mostra, ad ingresso gratuito, proseguirà fino al 15 giugno con orario 15-18 il sabato e la domenica, e su prenotazione nei giorni infrasettimanali contattando il numero 3274472293

sabato 3 maggio 2025

Foto-illustrazione e donne fantastiche da Lilium Art Gallery

 

Regina della notte - opera digitale di Nadia Novelli

 Arriva da Lilium, la Galleria d'Arte in via Roma, 55 a Perosa Argentina (TO) la terza esposizione esclusivamente fotografica.
 Questa volta si tratta però di una tecnica davvero particolare, la foto-illustrazione, e a spiegarci di cosa si tratta è direttamente l'autrice, Nadia Novelli:

 "Fin da bambina amo le illustrazioni, dai classici film Disney ai libri illustrati, una grande passione che riempiva ogni mia fantasia. E così, crescendo, ho cominciato a cimentarmi con Photoshop per realizzare delle illustrazioni mie. Il mio focus sono sempre stati i personaggi, persone vere a cui dare vita in modo fantastico, così ho quasi subito frequentato un corso di fotografia, e mi sono specializzata come ritrattista: ormai da tanti anni uso i ritratti realizzati da me, per poi elaborarli digitalmente, e realizzare le mie opere".

 

Maman Brigitte - opera digitale di Nadia Novelli


  La mostra che verrà inaugurata oggi, sabato 3 maggio alle 17 da Lilium, si intitola Regine, streghe e dee nei miti e leggende e rappresenta un approfondimento nel mondo femminile tra realtà e leggenda, attingendo principalmente a miti nordici e leggende celtiche, che rappresentano un'altra grande passione dell'autrice Nadia Novelli.

 A rendere più magica l'inaugurazione, una cantante interpreterà dal vivo brani tratti dal musical 'Wicked', mentre lo scrittore, poeta e abile performer letterario Postremo Vate leggerà brani ispirati alle fiabe e leggende più amate.

Malvagia strega dell'Ovest - opera digitale di Nadia Novelli

 

 Nadia Novelli e l'intelligenza artificiale:

"Quando ho cominciato con la foto-illustrazione l'intelligenza artificiale non c'era, non era in uso. Così, inizialmente l'ho vista addirittura come una nemica! Però, se una nemica non la puoi combattere, cerchi di fartela amica! E sono due mesi che la utilizzo, come supporto alla mia arte: è molto importante, fondamentale utilizzarla nel modo giusto, come strumento di ausilio, e non farsi sostituire. L'intelligenza artificiale non può e non deve sostituire l'artista e la sua unicità".

Regina delle nevi - opera digitale di Nadia Novelli


  La mostra, sempre ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino al prossimo 11 maggio, il sabato e la domenica con orario 15/18 e possibilità di visite infrasettimanali su appuntamento contattando direttamente la Galleria al numero 3274472293

lunedì 7 aprile 2025

LILIUM 'fa 30' insieme a Elisa Villaverde, con una mostra fotografica che è anche un libro e un comitato

 

Foto di Elisa Villaverde

  "Il mio desiderio più grande, è conoscere Anna Valle. Se dovessero fare un film sulla mia vita, vorrei fosse lei ad interpretarlo.
 Ci ho messo quarant'anni a farmi operare, sessanta a veder realizzato un libro che racconta la mia storia e comprarmi la prima collana di perle. Ma volere è potere, e adesso vorrei diventare famosa, andare in televisione: ho sofferto ed anche combattuto tanto, credo di meritarmelo".

Daria Collet

  Questa è la storia di Daria, nata nel corpo di Dario.
Daria che 'voleva i tacchi a spillo', e non si è mai arresa, nonostante la medicina ufficiale la considerasse una malata di mente, e la cosa venisse sottolineata dagli insegnanti, per poi abbattersi come un ciclone in famiglia.
 Lì, dove l'umanità si è girata troppo spesso dall'altra parte, Daria ha combattuto per l'inalienabile diritto di essere semplicemente sé stessa. Pregi e difetti, senza dover rendere conto a nessuno.

da sinistra: Elisa Villaverde, Daria Collet, Giuliana Salvai


  La talentuosa Elisa Villaverde, fotografa sartoriale di brand e fotografa ufficiale per Lilium, ha conosciuto Daria Collet ad un matriomonio ed ha avuto un'intuizione: raccontare la sua storia in un libro, scatto dopo scatto; da una difficoltosa infanzia e gioventù ai giorni nostri, passando dal percorso di transizione.

 Nasce così Io volevo i tacchi a spillo: progetto istrionico che comprende 

Daria Collet fotografata da Elisa Villaverde


 Perché siamo, possiamo e dovremmo essere tutti DARIA.

 "Per me essere DARIA significa essere sé stessi, senza nascondersi, e trovare il coraggio di affrontare le situazioni anche quando sembrano troppo grandi, o difficili da superare da soli. Le DARIA di oggi, per me, sono tutte quelle persone che non si arrendono, nonostante le mille difficoltà. Sono coloro che combattono per far accettare le proprie peculiarità, in una società che ci vorrebbe tutti omologati"
spiega Elisa Villaverde.

 "Siamo molto orgogliosi di celebrare la nostra trentesima mostra con questo progetto della nostra fotografa, Elisa Villaverde - commenta la Direttrice Lilium Giuliana Salvai - Si tratta di un progetto nel quale crediamo molto, perché rende all'arte il suo ruolo di sensibilizzazione sociale. DARIA non è solo DARIA, Daria può essere Sonia, Giuseppe, Alberto, Enrica, Andrea. DARIA è chiunque nella vita venga discriminato, e si trovi a combattere per vedere affermati diritti che dovrebbero essere congeniti. E noi siamo felici di seminare la nostra piccola goccia nel mare, per fare la nostra parte nel sensibilizzare la società, nel fare sentire chi è emarginato meno solo".

Daria Collet fotografata da Elisa Villaverde


 
 Durante l'inaugurazione di sabato 12, verrà servito un buffet di prodotti locali, e saranno presenti Elisa Villaverde, che racconterà ai visitatori il 'dietro le quinte' di questo suo percorso artistico, e Daria Collet, pronta ad autografare le copie del libro, che uscirà proprio quel giorno.
 Chi volesse, può preordinare il libro a Perosa Argentina nella Cartolibreria A&C di Francesca Toppino e in tutta Italia al link Amazon

 La mostra proseguirà fino al 27 aprile (escluso il fine settimana di Pasqua). Per ulteriori informazioni, dettagli e orari, contattare la Galleria al numero 3274472293.
 INGRESSO LIBERO

Daria Collet

  Com'è cambiata negli anni la società, in termini di accettazione?

"Qualche miglioramento c'è stato, ma non un granché. Ricordo ancora il ginecologo che mi ha visitata, dopo l'operazione, e senza alcun tatto si è detto curioso di vederla, perché non ne aveva mai vista una.
Ma io non sono un fenomeno da baraccone!
La verità, in generale, è che la gente è invidiosa. E adesso lo è ancora di più!
Ma io ho imparato a fregarmene: vivo con due gatti e un cane, e sono, mi sento di essere 'la Contessa di Balma'. Non mi nascondo più, e soprattutto non mi accontento: voglio sognare in grande".

venerdì 4 aprile 2025

Albenga e i suoi "fieui di caruggi" si preparano a consegnare la Fionda di Legno a Leonardo Pieraccioni


  Sabato 5 aprile, a partire dalle ore 17, il Teatro Ambra di Albenga (SV) ospiterà la cerimonia di consegna della Fionda di Legno, il premio che i Fieui di Caruggi consegnano ogni anno a chi tira fiondate, con il significato goliardico ma profondo di lanciare fiondate metaforiche a difesa dei valori di umanità e solidarietà, onestà, legame con il territorio e le origini.

 Insignito del premio per l'edizione 2025 Leonardo Pieraccioni, regista, attore e comico toscano.
 "Stiamo vivendo momenti pesanti, intrisi di violenza, e guerre che minacciano di espandersi, anziché smettere. Abbiamo voluto quindi optare per una fionda scanzonata e leggera, ma sempre all'insegna della solidarietà - spiegano i Fieui di Caruggi - Leonardo Pieraccioni si distingue per la sua comicità garbata e gentile, mai volgare e sempre pungente. Nonostante il successo, ha saputo mantenere una quotidianità reale e concreta, fatta di semplicità e amicizie sincere, e legame con il suo territorio di origine: tutti valori che lo avvicinano a noi Fieui. Inoltre, intendiamo premiarlo per la sua generosa partecipazione a vari tipi di iniziative benefiche e solidali, come ad esempio il suo sostegno ai piccoli pazienti dell'Ospedale Meyer di Firenze, il supporto alle iniziative della onlus Cure2Children in favore dei bambini colpiti da tumore e dei loro familiari, e il suo contributo alla costruzione di scuole in Sierra Leone, attraverso la Onlus Solidarietà in buone mani".



  Come ormai consuetudine, il Teatro Ambra per l'occasione è sold out, fin dalla notte dello scorso 22 febbraio, quando centinaia di appassionati hanno passato la notte ad accaparrarsi i biglietti sulla fiducia, senza sapere chi sarebbe stato il vincitore della Fionda di Legno:
"Una manifestazione di interesse e fiducia che ci fa piacere, e che siamo felici di premiare con un grande nome come quello di Leonardo Pieraccioni" commenta Gino Rapa, anima di spicco dei Fieui di Caruggi, abile oratore e scrittore istrionico, che non ha mai dismesso i panni del Professore di greco e latino.

 A condurre la serata sarà Mario Mesiano, con la partecipazione di Franco Fasano e Mauro Vero.
 Il premio verrà consegnato nelle mani di Leonardo Pieraccioni da Antonio Ricci, conosciuto come papà di Striscia la Notizia che ha sempre mantenuto vivo ed attivo il legame legame con la 'sua' Albenga.
 
 Ospiti della serata, il trio agrifolk tutto al femminile De' Soda Sisters, che incarna alla perfezione lo spirito della
fionda, fra canti popolari e testi ribelli.



foto Roberto Ruaro


  A realizzare l'ambita fionda di legno, come tradizione, Andrea Zanini, artigiano originario di Albenga che, attraverso il legno, esprime radici, personalità e sensibilità:
 
"Il legno ha sempre fatto parte della storia della mia famiglia, fa parte della mia vita fin dall'infanzia - si racconta Zanini - L'arte è stata un'esigenza che ho avvertito istintivamente durante gli anni del Liceo, e che ho sviluppato attraverso il legno, in quanto materiale a me familiare, che avevo sotto mano. Lo studio e l'apprendimento di nuove tecniche artistiche, mi hanno portato a girare per il mondo, e soprattutto a conoscere tante persone. Dopo aver portato le mie opere oltre oceano, ho però avvertito un altro richiamo: quello delle origini. L'arte, da fine a sé stessa, è divenuta un mezzo per valorizzare il territorio, ma anche per un impegno sociale. Il privilegio di realizzare la fionda di legno, mi consente di dare pieno valore, in modo tangibile e concreto, al legame con le mie origini e al mio intento di premiare chi si impegna per il sociale e, in un modo o nell'altro, aiuta il prossimo".



  Un po' di storia

 
 Come spiega Antonio Ricci nel suo libro Me Tapiro, il premio Fionda di Legno deve le sue origini a quando il centro storico della città di Albenga ha rischiato di essere deturpato del suo fascino originale, dalla costruzione di quattro grattacieli alti ottanta metri - ovvero il doppio rispetto alle torri medievali del paese.
 Antonio Ricci allora si mosse sia a livello personale, che tramite Striscia la Notizia coinvolgendo il Fai, Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio.
 Il Gabibbo sorvolò la zona con l'elicottero, mostrando fino a che altezza si sarebbero spinti i grattacieli.

 Il tutto generò una diffusa presa di coscienza, e il progetto fu allontanato, e vi fu un'altra piacevole conseguenza: un rinnovato senso di comunità ad unire la popolazione ingauna.
 Grati per aver evitato lo scempio architettonico, ma anche per aver ringalluzzito lo spirito comunitario, i Fieui di Caruggi consegnarono ad Antonio Ricci la prima Fionda di Legno, anno dopo anno divenuta simbolo di chi, con coraggio, sfida malcostume e perbenismo.

 Adesso Albenga, storicamente città delle torri grazie all'impianto medievale del centro storico, è anche città della fionda, 'titolo' sottolineato dalla rotonda all'uscita dell'autostrada con le statue in bronzo raffiguranti due ragazzini e una bambina: il ragazzo al centro è armato di fionda, pronto a sferrare un sasso in direzione del luogo in cui era prevista la costruzione dei grattacieli.
 Nel centro storico è anche possibile visitare il piccolo museo della fionda, luogo vitale di aneddoti, ricordi e incontri, zeppo di centinaia di fionde di ogni foggia e materiale, provenienti da svariati luoghi del mondo.




L'albo dei vincitori della Fionda di Legno:

2007: Antonio Ricci

2008: Balbontin - Ceccon - Casalino

2009: Fabrizio De André 

2010: Paolo Villaggio

2011: Milena Gabanelli

2012: Roberto Vecchioni
          Don Gallo

2013: Carlin Petrini

2014: Don Mazzi

2015: Fiorella Mannoia

2016: Javier Zanetti

2017: Brunello Cucinelli - I Nomadi

2018: Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno
          Enrico Brignano

2019: Don Ciotti

2020: Antonio Albanese

2021: Eroi del Covid

2022: Sigfrido Ranucci

2023: Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti

2024: Caterina Caselli - Anna Foglietta



venerdì 28 marzo 2025

Nuove generazioni e le insidie della società moderna

 

Immagine generata con Gemini 


 L'ultimo appuntamento del ciclo I venerdì di primavera organizzati da Spazio Campana in collaborazione con Lilium sarà stasera, venerdì 28 marzo, negli spazi di via Roma, 17 a Perosa Argentina (TO), e vedrà protagoniste le nuove generazioni.

 Il titolo della conferenza è 'DESIDERIO E VIOLENZA: nuove generazioni tra progettualità e impotenza'.
 A condurre la serata il Professor Emanuele Bignamini, Psichiatra Analista Didatta, ex Direttore Servizio Dipendenze Torino che introduce l'argomento: "I giovani si muovono all'interno della società, che è creata da noi adulti. Da una parte ci sono le tradizionali dinamiche di desiderio e progettualità, dall'altra si scontrano con violenza e senso di impotenza".

 Una serata dedicata ai giovani stessi, ai genitori, ma anche agli adulti che possono rivedersi in certe dinamiche.
 La serata, ad ingresso libero, avrà inizio alle 18,30.
Sarà possibile in seguito vederla ed ascoltarla sul canale YouTube dello spazio culturale Lilium



domenica 23 marzo 2025

Attenti al Lupo!! ...o forse no! - la conferenza del Dottor Mauro Bruno all'Unitre Perosa e Valli


 

  Lunedì 24 marzo, a partire dalle 15, gli spazi della storica Villa Willy, all'interno del Parco Tron di Perosa Argentina (TO) ospitano una conferenza a tema lupo riservata ai soci della Unitre Perosa e Valli.

 Relatore, il Dott. Mauro Bruno, una lunga carriera all'interno della AslTo3.

 "Parlerò del lupo a trecentosessanta gradi, mettendo al centro il comportamento dell'Uomo - ci racconta il Dottor Mauro Bruno - dimostrando come, nonostante i progressi negli studi e nella conoscenza di questo animale, il nostro rapporto con esso non abbia avuto grandi progressi. Partendo dai titoli di giornale che oggi, come già settanta, ottanta, cento anni fa erano allarmistici, e il lupo, sui giornali, non si limita a predare, e mangiare per vivere, ma sbrana e dilania".

 Lupo odiato e temuto, oppure venerato e sottovalutato, mai indifferente.
Dalla lupa che allattò Romolo e Remo, all'animale descritto in sovrannumero e gratuitamente aggressivo, il lupo che abita l'immaginario collettivo è spesso distante dalla realtà.

lupa capitolina

 "Parlerò del lupo partendo da dati certi, ricerche effettuate sul campo, lontano da visioni di parte. - prosegue il Dottor Mauro Bruno - Centrale il ruolo dell'Uomo da sempre, da quando l'avevamo portato quasi all'estinzione, solo un piccolo nucleo aveva resistito nell'Italia centrale, parlando del 'nostro' canis lupus italicus, prima abitando e depredando le montagne, poi cacciandolo. Allo stato di protezione, si è aggiunto il progressivo abbandono delle montagne, nonché l'inserimento di prede a scopo venatorio, e questo ha concesso il suo prolificare e la ri-conquista del territorio, attraverso il fenomeno della dispersione".

 Ma i lupi non rischiano di essere in 'sovrannumero', come ci spiega il Dottor Mauro Bruno:
 "Il lupo è un predatore apicale, ovvero in cima alla catena alimentare dell'ecosistema che abita, ed in quanto tale si autoregola, e la sua presenza è sempre adeguata alle risorse trofiche del territorio. Anche in questo caso, eccezion fatta per l'intervento dell'Uomo, i lupi si regolano attraverso il fenomeno della dispersione, ed in caso di territorio saturo attraverso scontri che possono portare anche all'uccisione. Ma la riproduzione riguarda una sola coppia per branco, famiglia, ed avviene un'unica volta l'anno, sempre compatibilmente con le risorse disponibili sul territorio".

 Lupi ed attività umane, come l'allevamento:
 "Esistono mezzi e modi per tenere al sicuro gli animali dagli attacchi del lupo, predatore opportunista che si rivolge alle prede più facili. Esistono, ma richiedono risorse economiche, lavoro e quindi tempo - spiega il Dottor Mauro Bruno - Solitamente invece si cerca di dare agli allevatori contentini tramite slogan, o pagare i capi predati, anziché investire nella prevenzione, come sarebbe giusto. Lo stesso declassamento dello stato di protezione del lupo, è uno slogan che fa felici più che altro quei cacciatori che parteciperanno ad una eventuale caccia, ricordando come l'abbassamento del livello di protezione non significhi assolutamente caccia aperta! Ma basta guardare alla vicina Francia per capire come questi provvedimenti, se non adeguatamente strutturati, siano in realtà dannosi: andando a destrutturare un branco, è molto più facile che i componenti rimanenti si rivolgano agli animali domestici. Un esempio invece virtuoso è quello della Svizzera, ma per attuarlo servono volontà, fondi e organizzazione, non semplici slogan".
 


venerdì 21 marzo 2025

Davide Binello e la felicità dell'oro: nuova personale da Lilium Art Gallery

Davide Binello e Virna

 

  Inaugura sabato 22 marzo, a partire dalle 17, 'B di Binello': la personale di Davide Binello da Lilium Art Gallery in via Roma, 55 a Perosa Argentina (TO)
 
 "Questa personale segna un po' un punto di ripartenza, che ancora non so dove mi porterà - si racconta Binello - Il periodo di lockdown ha segnato molti artisti: c'è chi ne ha approfittato per incrementare la produzione artistica, o addirittura darvi inizio; per me invece ha segnato un lungo periodo di silenzio. Ora sono ripartito".

opera di Davide Binello

 Le opere di Davide Binello, che affondano le radici nell'arte materica, prendono ispirazione dalla natura e dal cosmo, e viaggiano nel tempo e nello spazio:
 "Io nella vita ho avuto la fortuna di viaggiare molto, e vedere posti fantastici, come ad esempio in Islanda i geyser, o la natura primordiale e incontaminata delle isole Svalbard; mi sono emozionato vedendo dei fossili... - prosegue nel racconto Binello - E viaggio anche quando creo: per questo per me è così importante avere il posto giusto. Quando sono nel mio atelier, solitamente con Virna [la sua cagnolina, n.d.r.] che porto anche con me ovunque sia possibile, io stacco da tutto, da tutti i problemi, metto della buona musica in sottofondo ed è come se andassi in un'altra dimensione, una sorta di dimensione che mi porta a viaggiare nel tempo e nello spazio, e a riprodurre, in modo personale ed istintivo, le meraviglie del mondo"

opera di Davide Binello

  La produzione artistica di Davide Binello è molto caratterizzata dal nero: "Un colore non colore, che li assorbe tutti, in grado di creare riflessi colorati con la luce - prosegue Binello - ma la peculiarità di questa mostra, senza abbandonare il nero, sono proprio i colori: il rosso, ma soprattutto ho stupito me stesso con molto oro, che solitamente non amo utilizzare, e neppure ammirare, fatta esclusione per le opere di Klimt. Leggo questo oro come un mio periodo aureo, che al momento non so dire se durerà, ma rappresenta la mia felicità".

opera di Davide Binello

  Un curriculum artistico di tutto rispetto, quello di Davide Binello:

• 2007 – “Genesi Cosmiche”: l’inizio di un percorso che esplora l’origine e l’universo.
• Adesione a “Immagine&Poesia”: un’esperienza che ha arricchito il suo linguaggio artistico, in collaborazione con il movimento fondato da Aeronwy Tomas.
• 2010 – “Immagini retiniche”: una serie di opere caratterizzate da ombre e contorni, capaci di catturare l’essenza di immagini effimere, lasciando allo spettatore il compito di ricostruire il significato presso il MOTOR VILLAGE TORINO.
• Mostra "COSMIC SUGGESTION" presso la JAMES GRAY GALLERY a Santa Monica California.
• Opera per l'installazione WISH TREE di Yoko Ono presso lo  SCULPTURE GARDEN  al MoMA di New York.
• 2011 – Progetto “FEAR”: un impegno verso la salvaguardia dell’ambiente, declinato anche attraverso una video installazione, che testimonia la capacità dell’artista di affrontare temi contemporanei con grande sensibilità.
• Cover CD " Souls Apart" di Gavin Adam Wood.
 Opera permanente presso la libreria CITY LIGHTS di Lawrence Ferlinghetti a San Francisco California.
• 2012 –  54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia - Padiglione Italia
• 2013 –  Mostra "PERCEZIONI" con Ezio Gribaudo presso la Galleria DB PROJECT di Torre Pellice.
• Pubblicazione del libro "Genesi Cosmica"  - Collana disegnodiverso.
• 2014 –  Opera permanente presso l'ufficio di Giorgetto Giugiaro.

• 2023 – Pubblicazione opera "Per Ezio con assoluta stima" sul catalogo della mostra "POESIA DELLA MATERIA" di Ezio Gribaudo  presso la Reggia di Venaria (3 opere selezionate omaggio a Ezio: Giorgio De Chirico, Karel Appel e Davide Binello).

  A dicembre 2023 Binello aveva già esposto da Lilium, in occasione della collettiva AVAMPOSTI COSMICI e altre città invisibili.
 Questo ritorno, è contemporaneamente una celebrazione, ed una grande opportunità per i visitatori, di ammirare un artista internazionale.

 La mostra, secondo la filosofia Lilium, sarà ad ingresso gratuito.
Durante l'inaugurazione si terrà un piccolo rinfresco.
L'esposizione proseguirà fino al 30 marzo. Per informazioni su orari o visite personalizzate contattare la Galleria al numero 3274472293 oppure tramite mail all'indirizzo lilium.associazionearte@gmail.com