giovedì 30 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (30 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,16-20. 
In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 
Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. 
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. 
Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 
In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». 

VANGELO DEL GIORNO (29 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 11,25-30. 
In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». 
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». 

martedì 28 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (28 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,22-30. 
Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. 
Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 
Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». 
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; 
ma voi non credete, perché non siete mie pecore. 
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 
Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. 
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. 
Io e il Padre siamo una cosa sola». 

Perseverare è diabolico



 Lo dico da tifosa juventina. E voglio sottolineare TIFOSA, appassionata di calcio fin da bambina.
Il derby di domenica è stato questo, il calcio è e deve continuare ad essere questo; un groviglio di emozioni sane, che Massimo Gramellini ha saputo - come sempre - magistralmente rendere parola scritta.
 Il calcio, gioco di squadra, nella sua essenza insegna a tutti noi i valori più elevati del convivere civile: tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile; i più forti sono i favoriti, ma il pallone è rotondo, e passione, determinazione e tenacia nel perseguire l'obiettivo, possono far sì che davvero la fortuna strizzi l'occhio agli audaci; ognuno ha il suo ruolo, ed è giusto che coloro che sono dotati di maggiore talento abbiano un ruolo di maggiore rilievo, ma tutti devono mettersi a servizio della squadra.
 Il talento da solo non porta a nulla, se non viene coltivato con impegno, sacrificio ed anche gioia.

 L'ignoranza di troppi "tifosi" ha già stravolto e rovinato il calcio, mettendo l'importanza del risultato prima dello spettacolo, della fantasia, dell'estro.
 Ma è totalmente inammissibile che un manipolo di sfigati, frustrati, beceri ignoranti, possano mettere a repentaglio la sicurezza di uno spettacolo, cui ogni bambino - in primis - dovrebbe avere il diritto di assistere in tutta tranquillità!
 Non è accettabile che uno Stato che voglia chiamarsi "civile" permetta questo... Peccato che se la polizia interviene, venga subito tacciata di essere "fascista" e violenta! Pure è chiaro che se vai allo stadio con armi o attrezzi da ferramenta oppure bombe carta, forse vuoi fare casino e fare male, e dovresti piuttosto andare da uno psichiatra. Ma mentre sei lì, ritengo che un poliziotto, od un carabiniere, dovrebbe potere - a qualunque costo - difendere l'incolumità di chi va allo stadio per divertirsi pacificamente, senza rischiare di trovarsi sul banco degli imputati!!

 Ma io mi chiedo: come mai le società calcistiche permettono e sovente addirittura avvallano le malefatte di questi cretini violenti?!

lunedì 27 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (27 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,1-10. 
In quel tempo, Gesù disse; «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 
Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. 
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 
E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 
Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. 
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza». 

VANGELO DEL GIORNO (26 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,11-18. 
In quel tempo, disse Gesù: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 
Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 
egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 
come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 
E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. 
Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 
Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio». 

VANGELO DEL GIORNO (25 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,15-20. 
In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.» 
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 
E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 
prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». 
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. 
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano. 

VANGELO DEL GIORNO (24 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,52-59. 
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 
Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». 
Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. 

giovedì 23 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (23 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,44-51. 
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 
Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 
Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 
In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. 
Io sono il pane della vita. 
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 
questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo»

mercoledì 22 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (22 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,35-40. 
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.» 
Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. 
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 
perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. 
Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». 

martedì 21 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (21 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,30-35. 
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? 
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». 
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; 
il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 
Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.» 

lunedì 20 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (20 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,22-29. 
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. 
Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. 
Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». 
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». 
Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato». 

VANGELO DEL GIORNO (19 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,35-48. 
In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. 
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 
Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 
Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 
Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 
egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 
Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 
Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 
«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 
e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 
Di questo voi siete testimoni. 

sabato 18 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (18 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,16-21. 
Venuta la sera, i suoi discepoli scesero al mare 
e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. 
Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 
Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 
Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». 
Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti. 

VANGELO DEL GIORNO (17 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,1-15. 
In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 
e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. 
Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 
Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». 
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 
Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 
«C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». 
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 
E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. 
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». 
Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo. 

giovedì 16 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (16 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,31-36. 
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: 
«Colui che viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 
Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; 
chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. 
Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. 
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui». 

VANGELO DEL GIORNO (15 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,16-21. 
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio». 
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». 

VANGELO DEL GIORNO (14 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,7b-15. 
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall'alto. 
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 
Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 
Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 
In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 
Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 
Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. 
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». 

VANGELO DEL GIORNO (13 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,1-8. 
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei. 
Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». 
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». 
Gli disse Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 
Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 
Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. 
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 

VANGELO DEL GIORNO (12 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,19-31. 
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 
a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». 
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». 
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 
Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». 
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 
Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 

VANGELO DEL GIORNO (11 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,9-15. 
Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. 
Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. 
Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. 
Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. 
Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. 
Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. 
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.» 

martedì 14 aprile 2015

TRUFFA (no, non sono io :p )

 Sulla base della mia esperienza personale, posso dedurre che i requisiti base‬ per essere assunti in un call center‬ siano: voce odiosa‬‪, ‎difetti di pronuncia,‬ ‪‎quoziente intellettivo basso.‬ Ma poi: che razza di raggiri ci sono dietro??!!
Decine, centinaia di telefonate concentrate in pochi giorni, da parte di un call center rappresentate la medesima ditta (può succedere con qualunque ditta, di qualunque genere) che dici che NON SEI INTERESSATO, e loro insistono!! Ma qual è la strategia commerciale?? Se ti dico di no e insisti, non è che mi convinci, mi fai solo girare i maroni!! Perché le dirigenze dei vari call center permettono che i loro dipendenti sprechino tempo e telefonate, dunque soldi, in questo modo?!
E stamattina: telefonista odiosa e appena comprensibile, si presenta per fissarmi un appuntamento con un consulente WIND - compagnia telefonica che mi piace e mi interessa...e siccome siamo monitorati, tutti quanti, presumo lo sappiano. Mi passa un responsabile...un italiano dalla pronuncia corretta e dalla voce piacevole, che senza più menzionarmi alcuna compagnia telefonica, mi fissa un appuntamento con un loro consulente per domani ore 16, chiedendomi conferma di nome e indirizzo. Io acconsento.
Poco dopo arriva telefonata (a questo punto sospetto che sarebbe stata registrata) nuovamente da parte dell'operatrice odiosa, che chiede conferma - UN'ALTRA VOLTA!! - per l'appuntamento di domani... MA QUESTA VOLTA SI PRESENTA COME BRITISH TELECOM!! E no, mi dispiace, ma non mi interessa!! E quando gliel'ho fatto notare, che lei si è presentata come Wind, ha tergiversato un po' e poi mi fa: "no no, la contatto per BRITISH TELECOM!"

MA UNA BELLA RUSPA ANCHE SUI CALL CENTER??
Accertandosi di fare uscire i dipendenti, e di rinchiuderci i dirigenti che ci mangiano soldoni??!!

venerdì 10 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (10 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 21,1-14. 
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 
si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 
Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. 
Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 
Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 
Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 
Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. 
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 
Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora». 
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 
Gesù disse loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore. 
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 
Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. 

giovedì 9 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (9 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,35-48. 
In quel tempo, i discepoli di Emmaus riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. 
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 
Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 
Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 
Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 
egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 
Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 
Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 
«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 
e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 
Di questo voi siete testimoni. 

VANGELO DEL GIORNO (8 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,13-35. 
In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 
e conversavano di tutto quello che era accaduto. 
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 
Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 
Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 
uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 
Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 
come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 
Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 
e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 
Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto». 
Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 
Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 
E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 
Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 
Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 
Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 
Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 
E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 
i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 
Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 

"TI INSEGNANO A DIRE LA VERITA', E POI QUANDO LA DICI TUTTI SI OFFENDONO" [cit.]


CLORIS BROSCA "la zingara che fa le carte"; quand'ero piccola era uno dei miei miti. E in fondo lo è ancora adesso.









 Perché "ZINGARO" non è un insulto. Essere zingari è un dato di fatto, un'appartenenza piena di fascino oltre tutto.
 Ma i campi ROM quelli sì che sono un insulto. Un insulto all'umanità intera. Un insulto ai bambini che ci abitano, costretti dai loro genitori; quegli stessi genitori che troppo spesso li costringono a rubare, mendicare, e li (dis)educano nell'arte dell'essere più furbi.
 Un insulto ai cittadini onesti - italiani, stranieri, sinti, zingari di ogni etnia - che onestamente lavorano ed onestamente si pagano una casa e le relative utenze, fra mille difficoltà; e magari si vedono anche sfrattare oppure staccare la corrente elettrica o il riscaldamento, perché non ce la fanno più, in una società che schiaccia i cittadini con il peso delle tasse, e non è più in grado di offrire né servizi né lavori.

 Perché bisogna che qualcuno abbia il coraggio di ammettere le cose come stanno: il 90% della popolazione adulta dei campi ROM,  vuole continuare quella vita, all'interno di un campo ROM senza pagare nulla, e soprattutto mendicando e rubando senza lavorare! Ed in questo modo, sta proseguendo a (dis)educare intere nuove generazioni.
 Questo si chiama vivere da parassiti alle spalle di uno Stato - in questo caso l'Italia - già economicamente in ginocchio.

 Se loro vogliono giocare a fare i più furbi, ritengo che lo Stato abbia il preciso dovere di intervenire ad impedire questo scempio, tutelando i cittadini onesti! Perché onesti non vuol dire cretini!

 Per questo, e per centinaia di altri motivi, #iostoconSalvini

martedì 7 aprile 2015

VANGELO DEL GIORNO (7 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,11-18. 
In quel tempo, Maria stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 
e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». 
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 
Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 
Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto. 

VANGELO DEL GIORNO (6 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 28,8-15. 
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.   
Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. 
Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno». 
Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. 
Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: 
«Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. 
E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». 
Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi. 

VANGELO DEL GIORNO (5 aprile 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,1-9. 
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 
e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.