Quando da violenza e sofferenza nasce la solidarietà
Questa triste storia è cominciata a maggio dello scorso anno in provincia di Savona, precisamente nel Comune di Albenga in località Vadino.
Paolo Sarullo, 24 anni, stava tornando dalla discoteca, quando si è accorto che gli era stato rubato il monopattino, mezzo per lui importante anche per recarsi al lavoro.
Da lì la lite e la tragedia: uno dei ladri gli ha sferrato un pugno che ha reso Paolo tetraplegico.
Del caso se ne erano occupate anche Le Iene: il danno che i colpevoli avrebbero dovuto risarcire, ammonta oltre un milione e duecentomila euro ma i responsabili risultano di fatto insolvibili.
Il ristoro offerto dallo Stato si ferma a venticinquemila euro, una cifra davvero ridicola per una persona con una vita davanti ed il relativo bisogno di cure.
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| Foto di Roberto Ruaro dalla serata 'concerto per Paolo' dello scorso 2 agosto |
"Siamo grati alla trasmissione le Iene, che ha gettato luce sulla nostra storia, altrimenti saremmo stati semplicemente dimenticati, come succede a molti altri casi" parla la sorella di Paolo, Rossella Lamarra.
Paolo si trova attualmente ricoverato a La Spezia, dove ha dovuto trasferirsi anche la mamma Miranda - non solo per il desiderio di stare vicino al figlio, ma in quanto la sua vicinanza è parte intrinseca della terapia riabilitativa - perdendo così il lavoro.
In seguito alla trasmissione, è partita una raccolta fondi che ha già superato i centomila euro, attualmente amministrati da un amministratore di sostegno nominato: "I soldi non sono ancora sufficienti affinché Paolo possa accedere a delle cure sperimentali disponibili in Austria, molto costose. Tuttavia, ed anche piuttosto inaspettatamente, Paolo sta migliorando, e la nostra preoccupazione è garantirgli un futuro che non sia di semplice sopravvivenza: non posso pensare, non posso accettare, che un ragazzo così giovane come Paolo, vitale e generoso come è sempre stato, debba ritrovarsi ancora ragazzo a sentirsi inutile" prosegue Rossella.
Ora l'obiettivo della famiglia di Paolo è quello di costituire una fondazione - già presentata attraverso le pagine Facebook e Instagram.
"Lo scopo della fondazione sarà quello di aiutare non solo Paolo, ma i casi analoghi e le loro famiglie. Come ad esempio offrire una sistemazione gratuita che permetta loro di stare vicino ai figli, fratelli malati. - prosegue a spiegare Rossella - ma intendiamo anche andare oltre: andare ad alleviare condizioni persistenti di disagio giovanile. Voglio immaginarmi che mio fratello, quando si sarà un po' ripreso, possa andare nelle scuole a raccontare la sua storia e sensibilizzare sul tema. Allora, se anche un solo pugno sarà evitato, significherà salvare almeno due vite: quella della vittima, ma anche quella del colpevole, che spesso nasce da una vita ai margini della società. Ed allora tutta questa sofferenza non sarà stata vana. Perché quando ti succedono certe cose, la sofferenza è inevitabile, e la rabbia anche. Ma stagnare nella sofferenza non serve a nulla, è solo male che genera altro male. Preferiamo guardare oltre, e dal male cercare di far nascere del bene: per Paolo, ma anche per altri ed altre famiglie che si trovino in questa situazione".
Costituire la fondazione ha un costo di trentacinquemila euro, per questo lo scorso sabato due agosto si è tenuto il concerto di musica dal vivo promosso, fra gli altri, anche dal gruppo Facebook Alassiowood di Gigi Ciccione, non nuovo a queste iniziative: "Il nostro gruppo si occupa di raccontare l'attualità con goliardia, sarcasmo. Ma anche di beneficenza: sono molteplici le iniziative che ci hanno visti protagonisti nel lancio: ci siamo anche occupati di una donazione di capre per il Rwanda - sorride Gigi Ciccione - Il caso di Paolo è un caso che ha colpito davvero al cuore, perché riguarda un ragazzo giovane che tutti conoscevano come dolce e solare, disponibile; e perché l'intera faccenda nasce nella sofferenza di una vite ai margini".
La cifra raccolta durante la serata è stata di 1300 euro.
La famiglia di Paolo si è rivola anche ai Fieui di Caruggi che attraverso il loro portavoce Gino Rapa - scrittore che pressoché quotidianamente dispensa pillole linguistiche attraverso la sua pagina Facebook - hanno lanciato un appello ai trenta consiglieri della Regione Liguria affinché, una tantum, si tassassero di mille euro per raggiungere facilmente la cifra di trentamila euro.
Appello al quale finora pare abbiano risposto solo in due, Rocco Invernizzi e Jan Casella, presenti anche alla serata dello scorso sabato.
Chi volesse contribuire alla costituzione della fondazione Uniti per Paolo, può partecipare alla raccolta fondi al link https://gofund.me/ded25dd4 oppure fare una donazione tramite bonifico Iban IT23F0760110700001076256484 - Intestatario Miranda Selmani - causale costituzione Fondazione Uniti per Paolo




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