TERAMO
_ «Era il 2015, quando un
branco di lupi scelse come territorio le colline di Teramo, sulle
quali si affaccia la mia tenuta».
A parlare è il Dottor Andrea Gallizia, medico veterinario, allevatore ed agricoltore che tuttora coltiva ulivi.
«Intuii
subito come il lupo, oltre a rappresentare certamente una difficoltà
in più per gli allevatori, potesse essere un’opportunità.
– prosegue Gallizia – Una
risorsa, in primis a livello turistico, ma ancora più importante a
livello ambientale, per la salvaguardia di quel prezioso patrimonio
che è la biodiversità».
Così
nel cuore del Dottor Andrea Gallizia è sgorgata prepotente una
passione, che trova
energia in se stessa, divampando,
come fiamma viva: questa passione lo porta a proseguire i suoi studi
– tanto fra i libri, quanto “sul campo”, al fine di poter
divulgare nozioni sulla biodiversità, e fornire strumenti concreti a
chi, principalmente per lavoro, si trovi a dover interagire
maggiormente, nel bene e nel male, con la biodiversità che ci
circonda.
È
con questo spirito che nasce il Project Wolf Ethology.
Il
modus operandi del Dottor Andrea Gallizia e del suo Project Wolf
Ethology, si contraddistingue per un’imperitura volontà di
acquisire nuove nozioni attraverso master di specializzazione nel
settore, uniti ad una continua ricerca sul territorio, con l’ausilio
ovviamente di binocoli e
fototrappole, ma soprattutto con lunghe ore di appostamento, fatte di
osserrvazione
e raccolta dati. «È
indispensabile sempre rapportarsi a chi il territorio lo vive.
– sottolinea Gallizia – Parlare
con le persone, raccogliere testimonianze. Ogni testimonianza poi va
vagliata e confrontata con le altre; e da lì si procede ad una
personale ricognizione del territorio. Si
delinea il transetto, e sarà all’interno di quello che si
posizioneranno le fototrappole, si visioneranno tracce e fatte, e si
passeranno lunghe ore ad attendere ed osservare, sempre ricordandosi
di essere ospiti –
conclude Gallizia – Dunque,
prima regola: non disturbare: meglio un’immagine meno nitida, più
da lontano, giorni di appostamento in più, ma non bisogna mai
deturpare il territorio o arrecare danno alla fauna selvatica».
Dottor Andrea Gallizia |
Fiore
all’occhiello del Project Wolf Ethology, lo studio del
cane Mastino Abruzzese, e la sua attitudine alla protezione e difesa
del gregge.
La
Legge Regionale n°21 della Regione Abruzzo, ha certificato questa
razza quale Patrimonio Culturale, definendola “elemento
insostituibile nell’attività armentaria eco-compatibile della
tradizione pastorale abruzzese”.
Lo
studio è cominciato durante l’inverno 2017/2018: cento giorni di
osservazioni, su un gregge di circa trecento ovini da carne di razza
bergamasca, all’interno di un recinto elettrificato, affidato alla
sola protezione dei Mastini Abruzzesi (in numero variabile, dai tre
ai cinque). Sul territorio, oltre ad un branco di lupi appenninici
(Canis Lupus Italicus),
è presente un branco di Canis
Familiaris che, per
comportamento e struttura sociale, possono essere definiti “rinselvatichiti”.
Il
primo step di questo studio a cura del Project Wolf Ethology, era
stato protagonista di un convegno a tema, svoltosi – nel settembre
dello scorso anno, 2018 – nella città rinomata per ospitare la
Fortezza più grande d’Europa, Fenestrelle, in provincia di Torino,
nelle Alpi Cozie.
«A
breve, non appena le greggi scenderanno dalla montagna, riprenderemo
con le osservazioni per il terzo inverno consecutivo»
commenta Gallizia.
Ma
il Centro Studi per l’Ecologia e la biodiversità degli Appennini –
Project Wolf Ethology, con le divisioni di Teramo e del Gargano, è
protagonista di molti convegni.
Ieri,
domenica primo dicembre, a Cortino, in provincia di Teramo, il Centro
di educazione all’ambiente WWF “Monti della Laga”, nel Parco
Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, ha ospitato un’intera
giornata di laboratorio didattico, seconda
tappa del corso di
formazione per insegnanti ed educatori, “Viva il lupo”, progetto
finanziato dal Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare.
Fra
i docenti del laboratorio didattico del primo dicembre, Massimo
Fraticelli e Pierluigi
Ricci – settore
educazione WWF Teramo, Elsa Olivieri – Parco Nazionale Gran
Sasso-Laga, e appunto
Andrea Gallizia: «È
stata una giornata assolutamente soddisfacente, che ha visto una
buona affluenza di gente.
– racconta – Io ho
trattato argomenti di base, utili alla formazione di tecnici del
settore, guide, e a chi si occupa di educazione ambientale nelle
scuole, parlando del lupo in questo periodo di massima espansione
della specie, qua in Italia; ho affrontato le problematiche che
possono derivarne, e le strategie per risolverle».
Il
prossimo 13 dicembre, la divulgazione scientifica a cura –
C.S.E.B.A.- Project Wolf Ethology – con una particolare attenzione
all’etologia, farà tappa a
Pistoia, con
la conferenza “Il lupo alle porte di casa”. Relatori, al fianco
di Andrea Gallizia, Giampaolo Pennacchioni e Davide Palumbo: «Si
parlerà del lupo e delle altre specie selvatiche che ci troviamo, da
più o meno tempo, a fronteggiare “alle porte di casa”, ovvero
fuori dalle nostre abitazioni, nelle zone dove lavoriamo… Come al
solito verranno analizzati – sotto la lente dello studio “sui
libri” e “sul campo”, i pro e i contro che ne derivano, e le
modalità per limitare i contrasti ed una convivenza pacifica fra
selvatici ed attività umane».
Mastino Abruzzese al lavoro - Ph. Andrea Gallizia |
Il
15 dicembre, alle 16, il Poggio Active Hotel di San Giovanni Rotondo
(FG), in contrada Croce del Quarto, ospiterà una nuova tappa – ad
ingresso gratuito – del tour scientifico/divulgativo “Apulia
Biodiversity
Tour”, a cura C.S.E.B.A.- Project Wolf Ethology in collaborazione
con Garganowunderland. Molti
i patrocini, fra cui l’Oasi WWF Calanchi di Atri, nel cui
territorio, peculiare per estensione e conformazione, si stanno
concentrando gli studi del Dottor Gallizia in questi ultimi anni.
«L’intento
primario dell’Apulia Biodiversity Tour, è quello di far conoscere
il patrimonio della biodiversità che ci circonda, stimolando
all’interesse e alla tutela di questo patrimonio soprattutto le
nuove generazioni. –
sottolinea Gallizia – In
questo percorso scientifico/divulgativo itinerante, intervengono
studiosi a 360 gradi, parlando di biodiversità come ricchezza di
flora e fauna, ma anche contestualizzandola nel territorio che la
ospita, in rapporto alle attività umane, fra cui ovviamente
zootecnia ed agricoltura
– prosegue – Domenica
15, parlerò dell’importanza di conoscere l’etologia e le
dinamiche comportamentali delle specie che ci circondano, affinché
questa conoscenza sia da ausilio per la salvaguardia delle attività
dell’uomo, in armonia con la natura».
Nell’appuntamento
di San Giovanni Rotondo, a fianco del
Dottor Gallizia, ci
sarà la Dottoressa Francesca Trenta, laureata in tutela e benessere
animale, attualmente studia biologia marina, ed è coordinatrice del
Project Wolf Ethology; interverranno
inoltre il
Professor Giampaolo Pennacchioni, Naturalista e Direttore C.S.E.B.A.,
il Naturalista Dottor Gianmarco Tartaglia, e
il Dottor Maurizio Marrese, Naturalista del Centro Studi
Naturalistici ONLUS.
Calanchi di Atri - Oasi WWF |
Per
essere sempre aggiornati sugli eventi ed i progressi
scientifico/divulgativi CSEBA - Project Wolf Ethology è possibile seguire la pagina Facebook
dedicata https://www.facebook.com/ProjectWolfEthology/