domenica 29 aprile 2012

GOTICO PIEMONTESE - 4rta puntata


  Stretta stretta nello scialle di lana pesante, Antonia – la graziosa moglie di un soldato della piccola milizia del Conte – sta attraversando il bosco, di ritorno dalla raccolta di rami secchi per il fuoco.
  Bruna, bella, agile e scattante – benché non più giovanissima – cammina a passo svelto, combattendo con la fascina di arbusti secchi e lo scialle che sembra inutile contro il freddo di questi giorni.
  Ad un certo punto il suo sguardo si imbatte su una non meglio definita figura nera sul viottolo del bosco. Per la poca luce e la nebbia – divenuta ormai familiare nel Borgo – da quella distanza potrebbe anche trattarsi di un tronco, ma man mano che si avvicina Antonia si accorge che la figura è animata.
  Prima ancora della paura, è la sorpresa a farsi viva fra i pensieri di Antonia, ma si tratta di un istante, e subito la paura la pervade: sono in pochi ad addentrarsi nel cuore del bosco; lei si ostina a farlo, quando il marito è in battaglia e a casa necessitano di arbusti per accendere il fuoco, ma ora come non mai rimpiange la cocciutaggine che la accompagna fin da bambina. Nelle orecchie le risuonano i tanti racconti dei paesani, secondo i quali nei boschi che circondano il Borgo è facile imbattersi in Tebaldo, il brigante che mangia la lingua dei prigionieri subito dopo averla tagliata!
  Accade sempre di notte, però, le hanno raccontato; e poi, a guardarla meglio, quella “figuretta” che si trova ora proprio a pochi passi da lei non ha l'aria così minacciosa.
  Finalmente può distinguerla meglio: una donna piccola, che indossa sformate vesti – paiono stracci – tra il marrone ed il verde marcio, con il capo coperto da un cappuccio nero.
  Il viso non è brutto, se paragonato alle vesti. Dal cappuccio le fuoriescono capelli color della stoppa, sporchi e ripugnanti, di media lunghezza – così pare.
  La “figura” non parla, però la fissa. Antonia sente quegli occhi su di sé, una sensazione incredibilmente vivida e nuova, ma spaventosa.

 “Quegli occhi mi entrano dentro... Signore mio, proteggimi...”

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