martedì 2 gennaio 2024

Tutti a tavola! Babbo Natale, Elfi e Renne

 



 Oltre la strada che attraversa il mare, si raggiunge il ghiacciato Regno del Nord. Proseguendo sempre dritti, si raggiunge e supera il Circolo Polare Artico, ed è il momento di svoltare verso fitti boschi di conifere.
 Camminare, camminare ancora, fino a raggiungere una piccola luce in una piccola cavità di un grande albero: abbassandosi, ci si accorgerà che si tratta della piccola porta di una piccola casa.
 Solo chi sa farsi abbastanza piccolo può riuscire ad entrarci.
E dunque varcare la soglia del Regno di Babbo Natale 🎅
 Nel Regno di Babbo Natale le giornate scorrono felici e tranquille, tutto l'anno, fra giochi, giocattoli, dolcetti e cioccolata calda (gli abitanti del Regno possono mangiare dolci a volontà, senza problemi di carie, mal di pancia, calorie) e uno sguardo ai bambini di tutto il mondo.
 Dicevamo: le giornate scorrono felici e tranquille tutto l'anno... Tutto l'anno fino al sabato che precede la prima Domenica di Avvento, quando l'intero Regno viene gettato nella frenesia: leggi-controlla se il bambino è stato bravo – costruisci – impacchetta – leggi – controlla se il bambino è stato bravo – costruisci – impacchetta.
 A quel punto gli Elfi, di indole giocherellona e – bisogna ammetterlo – un po' pigra, ogni anno arrancano, cominciano troppo lentamente. E ogni anno Babbo Natale si spazientisce, e li minaccia: è nata così la ricetta delle orecchie di Elfo.
 Nessuno ricorda più quanti anni, forse ormai secoli, siano passati da quando Babbo Natale, preoccupato di non riuscire in tempo a preparare i regali per i bambini di tutto il mondo, pronunciò furente la frase: «Se non aumentate il ritmo e vi mettete a lavorare seriamente, vi mangio le orecchie!»
 Dalla cucina, Lei sentì tutto. E così, Lei, da sempre e per sempre intenta a stemperare gli animi e rassicurare Babbo Natale, Elfi e Renne, con il suo magico aiuto, affinché ogni anno vada tutto bene, come deve andare, quella sera ormai lontanissima nel tempo servì per la cena, per la prima volta, le “orecchie di Elfo”.
 Gli Elfi avevano lavorato sodo tutta la giornata, recuperando il tempo perduto, e sedutisi a tavola, affaticati ma soddisfatti, la loro espressione da sorridente si fece tremante, quando videro nel piatto quelle “orecchie”, così terribilmente simili alle loro, e subito ricordarono la minaccia ricevuta quello stesso giorno da Babbo Natale! Il quale, tuttavia, dimostrava di essere stupito tanto quanto loro, benché decisamente più divertito.
 «Visto cos'avete rischiato? – dopo essersi goduta le espressioni sgomente di tutti quanti, irruppe ad interrompere i loro pensieri con voce allegra, per poi proseguire rassicurante – anche quest'anno ce l'avete fatta. Ma avete rischiato davvero troppo! – ammonì gli Elfi, per poi rivolgersi con tono accondiscendente a Babbo Natale – Caro, capisco caro la tua preoccupazione, ma devi stare più tranquillo! Lo sai che alla fine, prima della fine, in tempo utile, la magia del Natale aggiusta sempre tutto!»

 Lei, bellissima, carnagione ambrata, curve morbide, lunghi capelli color mogano scuro, leggermente mossi, e vivaci occhi color del miele, è la moglie di Babbo Natale.
 Vive assieme a lui, nel Regno di Babbo Natale, e quando esce nel mondo, da sola oppure al suo fianco, non si fa mai notare, tramutando il suo aspetto, fino a farsi vecchia e brutta, trasandata, per scorgere la bontà nei cuori delle persone che non si fermano alle apparenze.
 «Oggi, quando ho avvertito tutta questa tensione... Mi sono rifugiata in cucina. Sapete che la cucina nutre e sprigiona la mia magia. E così ho dato vita a queste orecchie di elfo: foglie di cavolo ripiene di riso basmati, carne tritata e crema di ceci!»
 Nel frattempo, passati tensione e stupore, gli Elfi di Babbo Natale avevano cominciato a mangiare con ingordigia «Grazie, sono davvero buonissime!» commentavano soddisfatti fra un boccone e l'altro.
 Affinché tutti andassero a dormire tranquilli, pronti ad un sereno sonno ristoratore che permettesse di alzarsi riposati ed in piena forza l'indomani, era necessario concludere la cena in dolcezza: è nato così il Pan Dolce di Natale, panini al latte impreziositi con cioccolato fondente, pistacchi, arancia candita, scorza d'arancia e uvetta.
 Da allora ogni anno, la sera del 23 dicembre, antivigilia di Natale, la cena a casa di Babbo Natale e i suoi Elfi prevede Orecchie di Elfo e Pan Dolce di Natale.
 Ma quando arriva la sera della Vigilia, durante la cena prima del grande viaggio per portare doni ai bambini di tutto il mondo, a dover essere scherzosamente spronate sono le renne, che quell'unica notte all'anno volano... E spesso, per pigrizia, non hanno fatto tutta tutta la ginnastica che serve ad allenarle per l'occasione! Ed allora, sul tavolo della cena della Vigilia di Natale, con il ripieno delle “orecchie di Elfo”, vengono serviti i golosissimi ed energetici Nasi di Renna.

 Ciò che accade ogni anno dopo quella cena è cosa nota: gli Elfi che con grande allegria aiutano Babbo Natale a portare tutti i regali nel sacco magico e a riporlo nella slitta, le renne che scalpitano, Babbo Natale che fa schioccare in aria la frusta, e si parte, come saette luminose nel cielo, sfruttando i fusi orari e rosicchiando minuti ed infine ore all'orologio, per consegnare in una sola notte regali ai bambini di tutto il mondo. Camini, tetti, ma anche vette montane, acque di mari e oceani, porte, finestre, scale... Non esistono ostacoli, quando si mette in moto la forza dell'amore.

 Ciò che in pochissimi sanno, e nessuno sospetterebbe, vedendo la bellissima e regale moglie di Babbo Natale...

 Ė che proprio lei, dodici notti dopo suo marito, si trasforma completamente: naso lungo, bitorzoli sul viso, scialle in testa, scarpe rotte...
 E via, a cavalcioni di una scopa, percorre la stesso tragitto di Babbo Natale per tornare da quegli stessi bambini, e rifinire l'opera: dolcetti e qualche regalino ancora, per i bambini più buoni, frutta secca e agrumi, e, per chi buono non lo è stato, o magari passato il Natale e ricevuti i doni ha disobbedito, carbone! Affinché sfruttino il nuovo anno fino al prossimo Natale per comportarsi bene, e meritarsi tutta la magia del Natale.



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