Oltre
la strada che attraversa il mare, si raggiunge il ghiacciato Regno
del Nord. Proseguendo sempre dritti, si raggiunge e supera il Circolo
Polare Artico, ed è il momento di svoltare verso fitti boschi di
conifere.
Camminare,
camminare ancora, fino a raggiungere una piccola luce in una piccola
cavità di un grande albero: abbassandosi, ci si accorgerà che si
tratta della piccola porta di una piccola casa.
Solo
chi sa farsi abbastanza piccolo può riuscire ad entrarci.
E
dunque varcare la soglia del Regno
di Babbo Natale 🎅
Nel
Regno di Babbo Natale le giornate scorrono felici e tranquille, tutto
l'anno, fra giochi, giocattoli, dolcetti e cioccolata calda (gli
abitanti del Regno possono mangiare dolci a volontà, senza problemi
di carie, mal di pancia, calorie) e uno sguardo ai bambini di tutto
il mondo.
Dicevamo:
le giornate scorrono felici e tranquille tutto l'anno... Tutto l'anno
fino al sabato che precede la prima Domenica di Avvento, quando
l'intero Regno viene gettato nella frenesia: leggi-controlla
se il bambino è stato bravo – costruisci – impacchetta – leggi
– controlla se il bambino è stato bravo – costruisci –
impacchetta.
A
quel punto gli Elfi, di indole giocherellona e – bisogna ammetterlo
– un po' pigra, ogni anno arrancano, cominciano troppo lentamente.
E ogni anno Babbo Natale si spazientisce, e li minaccia: è nata così
la ricetta delle orecchie di
Elfo.
Nessuno
ricorda più quanti anni, forse ormai secoli, siano passati da quando
Babbo Natale, preoccupato di non riuscire in tempo a preparare i
regali per i bambini di tutto il mondo, pronunciò furente la frase:
«Se non
aumentate il ritmo e vi mettete a lavorare seriamente, vi mangio le
orecchie!»
Dalla
cucina, Lei sentì tutto. E così, Lei, da sempre e per sempre
intenta a stemperare gli animi e rassicurare Babbo Natale, Elfi e
Renne, con il suo magico aiuto, affinché ogni anno vada tutto bene,
come deve andare, quella sera ormai lontanissima nel tempo servì per
la cena, per la prima volta, le “orecchie di Elfo”.
Gli
Elfi avevano lavorato sodo tutta la giornata, recuperando il tempo
perduto, e sedutisi a tavola, affaticati ma soddisfatti, la loro
espressione da sorridente si fece tremante, quando videro nel piatto
quelle “orecchie”, così terribilmente simili alle loro, e subito
ricordarono la minaccia ricevuta quello stesso giorno da Babbo
Natale! Il quale, tuttavia, dimostrava di essere stupito tanto quanto
loro, benché decisamente più divertito.
«Visto
cos'avete rischiato? – dopo
essersi goduta le espressioni sgomente di tutti quanti, irruppe ad
interrompere i loro pensieri con voce allegra, per poi proseguire
rassicurante – anche
quest'anno ce l'avete fatta. Ma avete rischiato davvero troppo!
– ammonì gli Elfi, per poi rivolgersi con tono accondiscendente a
Babbo Natale – Caro,
capisco caro la tua preoccupazione, ma devi stare più tranquillo! Lo
sai che alla fine, prima della fine, in tempo utile, la magia del
Natale aggiusta sempre tutto!»
Lei,
bellissima, carnagione ambrata, curve morbide, lunghi capelli color
mogano scuro, leggermente mossi, e vivaci occhi color del miele, è
la moglie di Babbo Natale.
Vive
assieme a lui, nel Regno di Babbo Natale, e quando esce nel mondo, da
sola oppure al suo fianco, non si fa mai notare, tramutando il suo
aspetto, fino a farsi vecchia e brutta, trasandata, per scorgere la
bontà nei cuori delle persone che non si fermano alle apparenze.
«Oggi,
quando ho avvertito tutta questa tensione... Mi sono rifugiata in
cucina. Sapete che la cucina nutre e sprigiona la mia magia. E così
ho dato vita a queste orecchie di elfo: foglie di cavolo ripiene di
riso basmati, carne tritata e crema di ceci!»
Nel
frattempo, passati tensione e stupore, gli Elfi di Babbo Natale
avevano cominciato a mangiare con ingordigia «Grazie,
sono davvero buonissime!»
commentavano soddisfatti fra un boccone e l'altro.
Affinché
tutti andassero a dormire tranquilli, pronti ad un sereno sonno
ristoratore che permettesse di alzarsi riposati ed in piena forza
l'indomani, era necessario concludere la cena in dolcezza: è nato
così il Pan Dolce di
Natale, panini al
latte impreziositi con cioccolato fondente, pistacchi, arancia
candita, scorza d'arancia e uvetta.
Da
allora ogni anno, la sera del 23 dicembre, antivigilia di Natale, la
cena a casa di Babbo Natale e i suoi Elfi prevede Orecchie
di Elfo e Pan
Dolce di Natale.
Ma
quando arriva la sera della Vigilia, durante la cena prima del grande
viaggio per portare doni ai bambini di tutto il mondo, a dover essere
scherzosamente spronate sono le renne, che quell'unica notte all'anno
volano... E spesso, per pigrizia, non hanno fatto tutta tutta la
ginnastica che serve ad allenarle per l'occasione! Ed allora, sul
tavolo della cena della Vigilia di Natale, con il ripieno delle
“orecchie di Elfo”, vengono serviti i golosissimi ed energetici
Nasi di Renna.
Ciò
che accade ogni anno dopo quella cena è cosa nota: gli Elfi che con
grande allegria aiutano Babbo Natale a portare tutti i regali nel
sacco magico e a riporlo nella slitta, le renne che scalpitano, Babbo
Natale che fa schioccare in aria la frusta, e si parte, come saette
luminose nel cielo, sfruttando i fusi orari e rosicchiando minuti ed
infine ore all'orologio, per consegnare in una sola notte regali ai
bambini di tutto il mondo. Camini, tetti, ma anche vette montane,
acque di mari e oceani, porte, finestre, scale... Non esistono
ostacoli, quando si mette in moto la forza dell'amore.
Ciò
che in pochissimi sanno, e nessuno sospetterebbe, vedendo la
bellissima e regale moglie di Babbo Natale...
Ė
che proprio lei, dodici notti dopo suo marito, si trasforma
completamente: naso lungo, bitorzoli sul viso, scialle in testa,
scarpe rotte...
E
via, a cavalcioni di una scopa, percorre la stesso tragitto di Babbo
Natale per tornare da quegli stessi bambini, e rifinire l'opera:
dolcetti e qualche regalino ancora, per i bambini più buoni, frutta
secca e agrumi, e, per chi buono non lo è stato, o magari passato il
Natale e ricevuti i doni ha disobbedito, carbone!
Affinché sfruttino il nuovo anno fino al prossimo Natale per
comportarsi bene, e meritarsi tutta la magia del Natale.