PINEROLO
_ “Eravamo
questi anni passati (1535-37, ndr)
a Pineruolo molti in compagnia, fuor della Terra a seder in un
praticello pieno di verde e minutissima erbetta, per la quale in un
canaletto correva una limpidissima e molto fresca fontana, la quale
col suo dolce e piacevol mormorio rendeva un soave e dilettevol
suono. Quivi ragionando noi di molte cose sopravvenne la buona
memoria del signor
conte Guido Rangone, allora luogotenente general in Italia del re
Cristianissimo; che accompagnato da molti signori e capitani ed altri
soldati, andava d’ognintorno delle mura della Terra, disegnando là
un baloardo, colà una piatta forma, ed altrove un bastione ed altri
ripari, secondo che la diversità del sito ricercava; perché
Pineruolo parte è in colle, parte al declivo del monte, e parte in
terra piana. Erano seco alcuni Ingegneri con i quali conferiva il
tutto, e voleva di ciascuno il parere: poi quello che pareva il più
regionevole, e più a profitto della sicurezza del luogo, si metteva
in opera; di modo che in assai breve tempo rese quella terra
fortissima.” Così
parlava di Pinerolo Matteo Bandello, frate domenicano del ‘500, e
celebre cronista e scrittore di novelle.
E proprio sulle tracce della Pinerolo vissuta da Bendello, domenica 17 giugno, alle 14,30, nuovo appuntamento con la “Pinerolo del ‘500”, organizzato dalla sezione pinerolese di Italia Nostra, l’associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione.
E proprio sulle tracce della Pinerolo vissuta da Bendello, domenica 17 giugno, alle 14,30, nuovo appuntamento con la “Pinerolo del ‘500”, organizzato dalla sezione pinerolese di Italia Nostra, l’associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione.
«Dopo
il successo dello scorso anno, torniamo a dare risalto alla Pinerolo
del ‘500» racconta Maurizio Trombotto, appassionato
bibliofilo, collezionista di libri storici, e presidente della
sezione pinerolese di Italia Nostra, con sede in via Brignone, 9.
Proprio dall’inizio della sua presidenza, la sede pinerolese è
intitolata all’avvocato Ettore Serafino, il partigiano condottiero
cui si deve la riapertura dell’Associazione Nazionale Alpini a
Pinerolo.
«Si
tratta di un patrimonio storico molto importante, ma poco conosciuto;
– prosegue Trombotto – se a partire dalla leggenda che ruota
attorno alla Maschera di Ferro in poi, c’è stata una maggiore
diffusione, su larga scala, le opere e la storia del ‘500 sono
state spesso relegate al dimenticatoio».
Domenica
sarà possibile conoscere la storia della Basilica pinerolese di San
Maurizio e della Chiesa del Colletto intitolata alla Beata Vergine
Maria del Monte Carmelo, in via Raffaello, 26 a Roletto, e scoprire
le opere d’arte che contengono. A guidare i visitatori
nell’approfondire la conoscenza di tali opere, e degli storici
edifici religiosi, al Colletto vi sarà lo storico Ilario Manfredini,
mentre per la Basilica di San Maurizio, si occuperà Carla Maloberti,
“volontaria a regola d’arte” (“titolo” derivante dal bando
finanziato dalla compagnia San Paolo, all’interno del progetto
“Pinerolo si racconta”, ndr).
L’appuntamento
sarà alle 14,30 sul piazzale di San Maurizio, dove sarà possibile
posteggiare l’auto. «Chi
avesse posti liberi in auto, è pregato di metterli a disposizione di
eventuali visitatori non automuniti – spiega Trombotto –
perché dopo la visita alla Basilica di San Maurizio, dove ci
soffermeremo in particolare sugli affreschi, si proseguirà in
automobile per la Chiesa del Colletto».
Al
Colletto, vero e proprio gioiello della Pinerolo del ‘500, la
visita si soffermerà anche qui sugli affreschi della Madonna delle
Grazie e della Madonna in trono con bambino, e sulla maestosa statua
di Manfredo Solaro ed il mausoleo dei Porporato che, assieme,
rappresentano un raro esempio di rinascimento del Pinerolese.
Seguirà
un concerto del Coro affiliato alla Federazione Nazionale Italiana
Associazioni Regionali Corali “Europa Cantat”, gruppo corale
polifonico nato nel 1996 a Reano (TO) che predilige lo studio e
l’esecuzione di brani, italiani o stranieri, provenienti dalla
tradizione popolare. Il concerto che proporranno domenica, seguendo
il tema cinquecentesco, si intitola “Le donne, i cavalier, l’arme,
gli amori”.
Per
ulteriori informazioni e/o prenotazioni (non obbligatoria) rivolgersi
ai numeri 0121794003 oppure, in orario pomeridiano/serale, al
3494161060.
La
visita, comprensiva di guida, ha un costo di 5 euro, gratuita per i
minorenni.
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