lunedì 7 agosto 2023

La zoologa: MIA CANESTRINI

 

Mia Canestrini



















 Ho avuto l'occasione - e l'ho colta al volo - di conoscere Mia Canestrini grazie all'evento inserito nella dodicesima edizione della rassegna 'Due parole in riva al mare' organizzata dalla libreria Mondadori Bookstore di Imperia https://www.facebook.com/assolibrolibrialmare ] con il patrocino del Comune di Diano Marina.

 Canestrini ha presenziato all'originale evento - un trekking serale guidato dalla guida ambientale escursionistica Barbara Campanini fra alcuni suggestivi e pittoreschi borghi dell'immediato entroterra dianese, come Calderina, Muratori e Serreta - presentando la sua più recente opera letteraria 'Nelle terre dei lupi - storie italiane di un ritorno' edito da Piemme.
 "Terre dei lupi, che sono terre degli uomini, e terre degli uomini che sono terre dei lupi"
precisa l'autrice, a sottolineare l'assenza di confini, ed il bisogno di condivisione, secondo un concetto a lei molto caro che riconosce l'essere umano come parte intrinseca della Natura, e non come un essere in contrapposizione ad una natura da sfruttare a piacimento.


Il momento della partenza del trekking, introdotto dalla libraia Nadia Schiavini


 Mia è arrivata a piedi, dopo una passeggiata fra le vie del centro di Diano Marina, che ancora non conosceva e che l'ha colpita positivamente per la sua bellezza, e si è subito mischiata fra i tanti presenti in attesa di conoscerla, con dolcezza e delicatezza.
 Come i lupi, che la affascinano fin da bambina ed in merito ai quali è una dei massimi esperti a livello nazionale ed europeo, è avvolta da un fascino magnetico che gestisce con elegante furtività; cattura il centro dell'attenzione con naturalezza e forse un pizzico di ritrosia, perché ama divulgare il suo sapere ed accoglie con gioia l'amore della gente, ma al contempo ha bisogno di nutrire la sua natura solitaria e un po' selvatica, che le ha permesso di apprendere sul campo e non solo sui libri il suo sapere.

 

Per chi ancora non la conoscesse👇

Mia Canestrini è nata a Bologna nel 1982.
Laureata in scienze naturali, successivamente in conservazione del patrimonio naturale, ed infine specializzata con il Master di II livello in conservazione della biodiversità animale nelle aree protette e nelle reti ecologiche.
Per 18 anni ha lavorato sul campo a progetti europei e non di conservazione e gestione del lupo.
Ha scritto tre libri: 'La ragazza dei lupi' Edizioni Piemme - 2019 _ 'Custode di cuori. L'amicizia tra un ragazzo e un lupo nero' - Mondadori Electa - 2022 _ 'Nelle terre dei lupi' - Edizioni Piemme - 2023
Attualmente è un volto noto della divulgazione scientifica, principalmente sulle reti Rai: negli anni scorsi ha partecipato a Geo su RaiTre, quest'estate ha partecipato a Camper su RaiUno, ed è co-conduttrice de Il Provinciale, che dalla prossima stagione sarà promosso alla prima serata su RaiTre.
Su Radio105 conduce 'La Bella e le Bestie', rubrica interna al programma 105 Friends

 

Anche l'autografo è intriso di passione e di Arte


Momenti durante il firmacopie a Diano Marina

  

  • Cosa rappresenta per te il lupo?
    "Il lupo è parte integrante della mia vita da sempre. Dove sono cresciuta, zona Parco delle Foreste Casentinesi, il lupo c'è sempre stato, mio papà lo vedeva. Io, mai, inizialmente - sorride - Mi affascinava il mito che da sempre gli gravita attorno, anche se non ho mai creduto più di tanto alla storia del lupo cattivo di Cappuccetto Rosso. Poi la scintilla vera è propria è stata quando ho scoperto che dal lupo discendono i cani, che io ho sempre amato tantissimo.
    Adesso ho nel cassetto ancora un progetto mediatico legato al lupo, che tuttavia al momento è solo un'idea. Poi, come zoologa, la mia intenzione è quella di allargare gli orizzonti all'intera biodiversità, della quale il lupo è simbolo e con il suo ruolo ne è a salvaguardia, ma dopo vent'anni di attività di divulgazione sul lupo inizio a perdere la spinta.
    Credo di aver dato molto in questo senso, forse più di chiunque altro abbia mai lavorato sul lupo in Italia, tra libri, articoli, video, interviste, contenuti radiofonici, eventi ed anche lezioni accademiche, incontri a scuola, nei rifugi, programmi televisivi e quant'altro".
  • E come vedi la coesistenza fra il lupo e l'uomo, fra il lupo e le attività umane?
    "Il lupo ha diritto ad esistere, come ogni essere vivente, ed oltretutto svolge per natura un ruolo centrale per la tutela della biodiversità.
    Tuttavia sarebbe una bugia negare le difficoltà che il suo ritorno naturale comporta agli umani: a partire dalla custodia di cani e gatti domestici, che del lupo, predatore opportunista, possono occasionalmente diventare preda.
    Si tratta di un problema sociale non indifferente, attorno al quale è necessario fare informazione ed aumentare la consapevolezza dei cittadini, perché le predazioni su animali da affezione aumentano il conflitto con la specie. Non dimentichiamo però di come siano anche cani e gatti siano predatori, e non autorizzati ad esserlo in quanto domestici, e quanti danni creano alla biodiversità, quando vengono lasciati liberi di cacciare.

    Per quanto concerne il cane, poi, relativamente al suo pro-genitore lupo, rappresenta un pericolo per la purezza della sottospecie autoctona, il canis lupus italicus, perché se ci sono cani che diventano preda dei lupi, non sono infrequenti i casi di accoppiamento fra lupi e cani, con conseguenti cucciolate.
    Mentre i cani inselvatichiti, anche quelli che non si mischiano con i lupi, tornano comportarsi come i lupi, predando ed adattando un comportamento più elusivo nei confronti degli umani".
  • Uno degli ambiti maggiormente al centro delle polemiche contro il lupo, è quello della pastorizia: qual è il tuo parere in merito?
    Esistono soluzioni tecniche che si possono mettere in atto con successo, ma non c'è una soluzione univoca: la difesa del bestiame va elaborata ad hoc per ogni singolo allevamento.
    Ci sono poi tipi di allevamento, allo stato brado o semibrado che, se attuati senza una presenza umana costante,  e soprattutto se parliamo di animali come ad esempio le vacche, più difficili da contenere per i cani da guardiania rispetto alle pecore, sono effettivamente incompatibili con il ritorno del lupo, e devono mettere in conto di andare incontro ad alcune perdite; perdite delle quali le istituzioni devono farsi carico, e sarebbe necessario anche sveltire la macchina burocratica per accedervi.


Per conoscere il reale impatto delle predazioni da lupo sugli allevamenti italiani, report Ispra al link:
https://www.isprambiente.gov.it/public_files/StimaImpattoLupoAattivitaZootecniche.pdf

Con una spiegazione di Luca Giunti, guardiaparco del Parco Alpi Cozie, naturalista e divulgatore scientifico:

"Se ci fermassimo ai soli numeri, sotto un punto di vista produttivo ed economicistico, parleremmo di un danno di entità davvero risibile, perché i dati ci raccontano come il lupo uccida o ferisca lo 0,1% del patrimonio zootecnico nazionale, che possiamo far salire fino all'1%, considerando gli attacchi che per svariati motivi non vengono denunciati. Numeri quindi inferiori ad altri danni stagionali che gli allevatori subiscono, si pensi ad esempio ad infezioni o diroccamenti del terreno.
Non è però questo il modo corretto di guardare alla questione, perché è più complessa: il ritorno del lupo costringe le aziende a cambiare abitudini consolidate durante la sua relativamente lunga assenza, comportando un aumento di tempo da dedicare al lavoro, ed anche stress. Gli allevatori, parlando di quelli più virtuosi, che mettono in campo tutte le buone azioni di deterrenza nei confronti del lupo, ci raccontano di come basti un errore, e subito il lupo ne approfitta, e i soli numeri non tengono conto del lavoro in più, e dello stress del sentirsi sempre sotto pressione"

  • E come esseri umani, dobbiamo temere il lupo, come nella favola di Cappuccetto Rosso?
    I lupi temono l'uomo, e soprattutto non lo identificano come una specie preda - sottolinea Canestrini - Incidenti diretti fra lupo e uomo, seppur abbiano una bassissima possibilità, data l'elusività del lupo nei nostri confronti, non si possono totalmente escludere. Si può tuttavia agire per fare tutto il possibile per evitarli, ricordandoci come il lupo sia un animale selvatico e tale debba rimanere: questo significa godersi l'incontro, se dovesse avvenire, ma senza seguirlo, senza avvicinarlo troppo, e soprattutto senza alimentarlo, cosa che purtroppo accade, ed è un pericolo per la loro specie prima ancora che per la nostra.
Ponte Romano sulla strada che da Diano Marina porta a Diano Calderina

Scorcio del trekking serale

Scorcio del trekking serale

  • Come vedi il tuo futuro?
    Adesso un po' di vacanza! Che dopo i bagni di folla degli scorsi mesi, fra eventi vari, per quanto siano stati piacevolissimi, ho bisogno di ricaricarmi un po'. - sorride - In seguito, desidero continuare a lavorare con i mass media, non per forza su piattaforme italiane. Mi danno la possibilità di raccontare le scienze naturali e l'importanza della biodiversità a milioni di persone, in più quello dei mass media è un ambiente creativo, divertente e che mi permette di viaggiare: cose non da poco.
    Sicuramente continuerò anche a scrivere, una passione che mi accompagna fin da quando avevo appena cinque anni, ma al momento non ho libri in cantiere.
 Mia Canestrini ha un dialogo aperto con i suoi estimatori, attraverso il suo profilo Instagram https://www.instagram.com/miacanestrini/?hl=it e un sito internet al link https://lazoologa.it/

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