martedì 25 ottobre 2016

BUONI O CATTIVI - parte sesta

Sono la prima a sostenere come queste politiche buoniste, siano in realtà solo un modo affinché alcuni - i soliti - si facciano altri soldi sulle pelle degli immigrati, in stallo sovente in modi che se si trattasse di animali ci faremmo su decine e decine di strazianti servizi.
Ma sono persone. PERSONE. Alcune belle, altre brutte, altre ancora insignificanti. Ci saranno i buoni ed i cattivi; gli stronzi, i falsi. Persone intelligenti e volenterose, delinquenti. Potranno esserci anche infiltrati terroristi. Persone prive di cultura (NON MI SI VENGA A PARLARE DI MULTICULTURALISMO DINNANZI A DONNE SOTTOMESSE E VELATE!!) e prive del desiderio di conoscenza...ed altre invece piene di voglia di imparare, ed un bagaglio di cose da insegnarci.
PERSONE. COME NOI. COME TUTTI.
Le politiche vanno senza dubbio cambiate. Ma non lasciamoci infinocchiare, non scambiamo il ruolo di vittima e carnefice: i tagli alla sanità, gli stipendi troppo bassi e le tasse troppo alte, le scuole che crollano, gli insegnanti che latitano... Niente di tutto ciò è colpa degli immigrati, ma è tutto quanto colpa ESCLUSIVAMENTE di chi, a vari livelli, ci governa.
Lo ribadisco: sono contraria in modo assoluto a queste politiche dell'accoglienza che per me di accogliente non hanno nulla. Ma si tratta di un tarlo che va curato alla base...smettendola ad esempio di esportare la democrazia a suon di bombe.
Ma quando la frittata è fatta... Sarebbe come dire: "non pulisco il pavimento sul quale è caduta la pastasciutta...perché non avrei proprio dovuto rovesciarla...dunque ora mi ostino e la lascio lì!"

Dinnanzi a 12 donne e 8 bambini, che hanno bisogno di aiuto ADESSO! non possiamo volgere lo sguardo e chiudere il cuore.
Perché non siamo più persone, ma bestie. E sottolineo BESTIE, non animali!!
Perché gli animali non sono mai vigliacchi.
Noi invece subiamo i soprusi, e ce la prendiamo sempre, unicamente con chi è più debole.

lunedì 26 settembre 2016

VANGELO DEL GIORNO (26 settembre 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,46-50. 
In quel tempo, sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande. 
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: 
«Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». 
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». 
Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». 

venerdì 23 settembre 2016

VANGELO DEL GIORNO (23 settembre 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,18-22. 
Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?». 
Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto». 
Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». 
Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. 
«Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». 

giovedì 15 settembre 2016

VANGELO DEL GIORNO (15 settembre 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 19,25-27. 
In quell'ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa

domenica 11 settembre 2016

BUONI O CATTIVI - #11settembre

 Avevo 15 anni compiuti da poco.
Per certi versi, troppo donna. Per altri, troppo bambina.
 La sera prima ero andata a letto, in camera mia... Con i miei tormenti di normale quindicenne...o forse no. Ognuno di noi è unico è speciale, ognuno rappresenta una "anormalità, di per sé, normale".
 Mi corico, e poco dopo mi alzo; devo andare in bagno, ho mal di stomaco, nausea, voglia di rimettere (per un bel po' non riuscirò a mangiare broccoli e cavoletti di Bruxelles). Ma non si tratta di una normale indigestione, non mi reggo in piedi, soffro, esageratamente... Fino a quando arrivano le convulsioni; che questa volta, per il secondo (ed ultimo) episodio epilettico, non mi lasciano del tutto incosciente. Continuo a soffrire.
 Le immagini si susseguono, manco a dirlo, convulse, nella mia mente. L'ambulanza che arriva, la vicina ficcanaso (quella maleducata, che gettava nel nostro terrazzo mozziconi di sigaretta e l'intero pacchetto, quand'era finito). L'arrivo in ospedale... Capisco e non capisco, so e non so...
 E' il secondo episodio, e bisogna cominciare la terapia.
Il giorno dopo, l'11 settembre, non sto male, ma sono a pezzi. E stressata.
 Nel pomeriggio mi dimettono dall'ospedale, ed io desidero solo arrivare a casa e rilassarmi. Stranamente, il desiderio di rilassarmi non coincide con lo sdraiarmi a letto e leggere un libro, ma ho voglia di sedermi davanti alla tv, e cercare un programma che mi diverta, mi distragga, mi faccia sognare.

 Invece, vedo le immagini che tutti conosciamo.

 Allora - per la giovane età, per l'inesperienza, ed anche per il benessere che mi circondava, il futuro roseo che pensavo mi aspettasse - credevo ancora in un mondo nettamente diviso in buoni e cattivi. Per quanto Bush mi stesse antipatico, e lo considerassi un guerrafondaio interessato certamente più al petrolio che non ai suoi stessi cittadini, i suoi discorsi li ascoltavo ancora come vengono proposti i discorsi dei Presidenti nei classici film americani dove il mondo è in pericolo, ma il Presidente americano, leader dei buoni per antonomasia, con coraggio e maestria salverà il Pianeta.

 Eppure, quell'11 settembre, qualcosa è cambiato per sempre, irreparabilmente. Insieme alle Twin Towers, si sono sgretolate tutte le nostre certezze.
 Comunque la si pensi (gli attentati portano la matrice di Al-Qaeda, oppure il vero mandante è stato Bush, per giustificare le sue guerre... Oppure ancora ci sono stati degli infiltrati, dei venduti - questo direi che è certo!! - perché chi da una parte prende, depreda, dall'altra è obbligato a dare) la Democrazia che abbiamo (hanno) tanto impropriamente esportato, a suon di bombe, proiettili, Napalm... Hanno cominciato a restituircela, con la stessa moneta.
 Il Capitalismo, fondato unicamente sugli interessi economici, prescindendo dal valore degli individui, da quel giorno ha cominciato la discesa agli inferi.
 Le differenze sociali si sono acuite.
Ed il terrorismo, la guerra, quelle brutte cose che per noi - Occidentali, fortunati per il solo fatto di essere nati dalla parte finora "giusta" del Pianeta -  erano sinonimo dell'altrove, qualcosa di cui dispiacersi, mentre continuavamo tranquilli la nostra vita patinata, di colpo sono diventate realtà tangibili al nostro fianco.
 Al punto che, da quel giorno, un aereo precipitato e morti facevano tirare un sospiro di sollievo, se il motivo erano un guasto tecnico o un errore umano, ma non c'entravano gli attentati.
 Un mese fa, o poco più, ero a cena: un boato...il terremoto. Ed abbiam pensato: meno male, non è un attentato!!
 Ieri, in mezzo alla festa, alle bancarelle, uno dopo l'altro sono scoppiati due palloncini. E nella mente di tutti, o quasi, il pensiero è stato "mamma mia, pensavo fossero degli spari!"

 Terrorismo. Crisi economica. Paura. Incertezza. Attentati. Fame. Diseguaglianze sociali.
La lista potrebbe continuare all'infinito, ma è possibile riassumerla in un'unica, orrenda parola, che oggi ha più connotazioni, tutte atroci: GUERRA
 E, per l'ennesima volta, faccio mie le parole di Bertold Brecht: "alla fine di ogni guerra (ma già durante...chissà quando arriverà la fine) ci sono vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente fa la fame. Fra i vincitori, egualmente, la povera gente fa la fame".


venerdì 2 settembre 2016

VANGELO DEL GIORNO (2 settembre 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 5,33-39. 
In quel tempo, gli scribi e i farisei dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!». 
Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? 
Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». 
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. 
E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. 
Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 
Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!». 

mercoledì 31 agosto 2016

VANGELO DEL GIORNO (31 agosto 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,38-44. 
In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 
Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli. 
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. 
Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo. 
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro. 
Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». 
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

martedì 30 agosto 2016

VANGELO DEL GIORNO (30 agosto 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,31-37. 
In quel tempo, Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente.
Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità.
Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte:
«Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!».
Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». Eil demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?».
E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.

mercoledì 3 agosto 2016

VANGELO DEL GIORNO (3 agosto 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 15,21-28. 
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». 
Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». 
Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». 
Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». 
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». 
«E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 
Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.

martedì 2 agosto 2016

VANGELO DEL GIORNO (2 agosto 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 14,22-36. 

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe congedato la folla. 
Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 
La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 
Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 
I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 
Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 
Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 
Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 
Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 
Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!». 
Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. 
E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, 
e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano. 

sabato 30 luglio 2016

#scriveredilibri






 Io sono una divoratrice di libri.
Mentirei se non ammettessi come molte pagine mi abbiano estraniata dalla realtà (e qual è poi, per davvero, la realtà?) facendomi vivere dentro al romanzo; ed in quei momenti (il Tempo: questo mago, questo scoglio) Tirnail esisteva per davvero. Con tutti i suoi personaggi, a lottare per una sopravvivenza che va oltre quella fisica.
 Personaggi che erano/sono un po' me, un po' le persone a me care, oppure odiate...
Tuttavia, complessivamente, l'ho trovato un'accozzaglia di tante storie, priva di una metafora in grado di racchiuderli tutti senza farne un minestrone di dubbio gusto, piuttosto indigesto (ovvero, poco scorrevole nella lettura).
 Un insieme di tante, troppe cose da dire, storie da raccontare, sensazioni da esprimere...
Come capita a me, che difatti continuo a rimandare la conclusione del mio terzo romanzo.
 Con troppa severità, mi verrebbe da dire, dacché questo viene definito "caso editoriale", "esordio travolgente", etc...
 Qualcuno di voi l'ha letto? Gradirei avere i vostri pareri

venerdì 1 luglio 2016

BUONI O CATTIVI - parte quinta



 E stasera ho proprio voglia di parlare solo dei buoni.
Come Bud Spencer: una scomparsa che ha lasciato con sé serenità, la serenità dei giusti.
 Bud Spencer&Terence Hill, con le loro botte divertenti, che non uccidevano mai nessuno, hanno rappresentato - e continueranno a rappresentare, abbattendo le barriere del Tempo, come accade agli Artisti veri - un mondo giusto, schietto e buono; quel mondo che mi ha insegnato la mia adorata nonna, col suo esempio di vita.
 Quando la notizia della scomparsa di Bud mi ha raggiunta (il figlio ha parlato di una fine serena, e le sue ultime parole sarebbero state di ringraziamento) ho pensato: mi guardo un bel film, con lui e Terence Hill, e mangerò fagioli, in sua memoria.
 Poi, i social e la potenza degli hashtag: ed ho scoperto che siamo stati in centinaia, migliaia, ad avere la stessa idea!!
 Ancora una volta, uniti, al di là dei chilometri, oltre il Tempo e lo Spazio.

 E poi... Antonio Conte. Simbolo indiscusso di una Nazionale fatta a sua immagine e somiglianza; ma, di più, simbolo di un intero sport, il calcio, nella sua essenza più magica e pura: la passione.
 Domani si giocherà Italia-Germania, la partita delle partite, da sempre. Chi vincerà, strapperà i biglietto per la semifinale.
 Dunque: innanzitutto, ringrazio coloro che non la guarderanno... In quanto impegnati a salvare il mondo.
 Perché funziona così, no?! Coloro che non sono appassionati di calcio, con supponenza ed aria di superiorità, OGNI VOLTA ci rinfacciano che "con tutti i problemi che ci sono, voi siete lì a guardare la partita! Vi stanno rubando il futuro...ma a voi interessa solo il risultato della partita! Vi disperate tanto perché avete perso... Vi infiammate tanto per la vittoria... Ma c'è la disoccupazione, le guerre, la fame, la carestia... E pure il bucato da fare!!""
 E, mentre questi eletti salveranno il mondo, io farò parte di quei forse 15 o 20 milioni...o chi lo sa... Di persone stupide e superficiali, che domani piangeranno oppure esulteranno, di certo si emozioneranno... Tanto, tantissimo... Fino a gioire per davvero, oppure soffrire per davvero... Perché poi, la realtà, qual è, se non ciò che si percepisce?
 Milioni e milioni di persone, dislocate in Italia, Germania... Nel mondo, che per un po' più di 90 minuti, domani sera saranno tutte a Bordeaux... Accanto ai 22 ragazzi in campo, alle panchine, agli allenatori... Ai tifosi presenti allo Stadio.
 Di nuovo, sarà possibile abbattere le barriere del Tempo e dello Spazio, e sarà possibile grazie a quell'unica forza, che nessun fisico riuscirà mai ad ingabbiare dentro ad una legge: la forza dell'Amore.

 E quando l'amore, l'energia, la passione... Sono dentro di noi, possiamo riversarli ovunque.
Ad esempio, sui tanto amati e odiati social.
 Che, se usati con intelligenza, possono davvero farci sentire uniti... Decine, centinaia, migliaia di persone... Che dialogano sullo stesso argomento, vivono le stesse emozioni... E le condividono, come non sarebbe possibile fare altrimenti!

 Stasera, ho voglia solo di energia positiva. ...e speriamo che sia di buon auspicio!! Buonanotte

lunedì 13 giugno 2016

BUONI O CATTIVI - parte quarta

Non per fare la complottista a tutti i costi, ma ritengo ci stiano facendo vivere un mondo "al contrario". Nel quale i buoni, quelli pacifisti che accolgono tutti, etc... Sono in realtà i cattivi. Quelli che fanno soldi sulla pelle dei poveri immigrati...ma noi siamo buoni, facciamoli venire in qua, stipati come bestie, e, se sopravvivono, non abbiamo un luogo degno per accoglierli, un lavoro da offrirgli.
Intanto, i radical chic come la cara Hillary, continuano a parlare di pace...ma sono loro a portare avanti politiche che, di fatto, stanno devastando le terre dalle quali questa povera gente, o anche questi terroristi, provengono!!
ESPORTANO la pace, a suon di pacifiche bombe, ed intano importano, per diretta conseguenza, guerra e miseria da noi (trincerandosi sempre dietro la bontà d'animo)
E la figura dei cattivi, la fanno Salvini e Le Pen...che dicono le cose come stanno!!
Persino Trump, alla fine, mi sembra meno peggio della dolce Hillary.
Ed intanto, nel "nostro mondo", succedono stragi inspiegabili!!
Ormai, tramite telefoni, internet e social, al fine di farci giungere pubblicità mirate, credo sappiano persino quante volte ed in quali orari andiamo al gabinetto... Poi, improvvisamente, riescono a mettere sotto assedio intere città come Parigi o Bruxelles... Salah Abdeslam, quando finalmente è stato ritrovato, si è scoperto che non si era mai mosso...
Guarda caso, però, gli attentati nei luoghi del potere non riescono MAI MAI MAI!!
E di quest'ultima strage ne vogliamo parlare?! LA PIù GRANDE STRAGE MAI ACCADUTA NEGLI STATI UNITI!! (Eccetto attentati dell'11 settembre)
Un uomo SOLO, per quanto armato... Ma chi era, Rambo?! Tutti quei morti e quei feriti, senza alcuna reazione? Le vittime che, anziché reagire, si sono chiuse in bagno, ad avvisare casa "stiamo per morire"?!
Ed intanto tutti a dire "ecco cosa succede con la liberalizzazione delle armi". Pensiero che, di per sé, mi vede ASSOLUTAMENTE d'accordo.
Certo che, in pieno periodo elettorale, che vede in contrapposizione al "leader delle armi libere", Trump, la dolce Hillary (sostanzialmente al potere dagli anni '90, e vediamo gli sfaceli della politica estera statunitense, da quando è segretaria di Stato!) la cosa mi fa riflettere!!

Non sono ORLANDO, non sono GAY, e ritengo intrinsecamente spregevole dover difendere una "categoria" di persone.
Io voglio difendere le persone, gli individui, la loro, la nostra libertà. Vorrei che non ci fosse più bisogno di rendere conto a nessuno della nostra provenienza, della nostra religione, del nostro orientamento sessuale.
Vorrei che la smettessero di prenderci in giro, che la smettessimo di farci prendere in giro.

giovedì 9 giugno 2016

VANGELO DEL GIORNO (9 giugno 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,20-26. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.  
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. 
Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 
lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. 
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. 
In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! » 

lunedì 16 maggio 2016

"La libertà è partecipazione"

Dall'impoverimento lessicale, scaturisce l'incomprensione, la quale genera, correlate tra loro, strumentalizzazione e disinformazione.
Papa Francesco non ha detto di amare di meno gli animali; bensì, di amare di più le persone!!


In quest'era di pressapochismo generalizzato - nella quale a vergognarsi non è chi mette od omette un'acca, piuttosto che un apostrofo, errando, ma, al contrario, pare debba vergognarsi chi fa notare l'errore! - parrebbe una quisquilia; ma, in realtà, si tratta di una differenza sostanziale!!

Partendo da un piccolo fatto di attualità, per arrivare ad un ragionamento più "alto": LEGGETE, LEGGETE, LEGGETE! Arricchite il vostro lessico ed i vostri orizzonti, affilate le vostre armi. Informatevi, continuamente e mai da una sola fonte.
Questa è libertà!
Così si può sperare di cambiare il mondo, perché il mondo siamo noi!


Per quanto concerne strettamente il discorso di Papa Francesco, sono io la prima a provare, molto sovente, più compassione, preoccupazione ed empatia nei confronti degli animali, che non nei confronti delle persone.
Ma, come recita questo passo del Vangelo:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.



sabato 30 aprile 2016

VANGELO DEL GIORNO (30 aprile 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,18-21. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. 
Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. 
Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 
Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». 

venerdì 22 aprile 2016

VANGELO DEL GIORNO (22 aprile 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,1-6. 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 
Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 
quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 
E del luogo dove io vado, voi conoscete la via». 
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». 
Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». 

mercoledì 20 aprile 2016

VANGELO DEL GIORNO (20 aprile 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 12,44-50. 
Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 
chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 
Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 
Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. 
Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. 
E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me». 

lunedì 18 aprile 2016

QUINDICIMILIONI




  Voglio provare a sperare e combattere ancora. Perché non possiamo, non dobbiamo arrenderci così.
Comunque, siamo circa quindici milioni di persone.
 Molto più degli elettori di questo governo di fantocci.
E concludo, con queste parole di speranza:


Libro della Genesi 18,20-33. 
Disse allora il Signore: "Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 
Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!". 
Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 
Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 
Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 
Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?". 
Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città". 
Abramo riprese e disse: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 
Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?". Rispose: "Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque". 
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: "Forse là se ne troveranno quaranta". Rispose: "Non lo farò, per riguardo a quei quaranta". 
Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta". Rispose: "Non lo farò, se ve ne troverò trenta". 
Riprese: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei venti". 
Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei dieci". 
Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione. 

martedì 5 aprile 2016

VANGELO DEL GIORNO (5 aprile 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,7b-15. 
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall'alto. 
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 
Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 
Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 
In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 
Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 
Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. 
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». 

sabato 2 aprile 2016

VANGELO DEL GIORNO (2 aprile 2016)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,9-15. 
Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. 
Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. 
Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. 
Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. 
Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. 
Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. 
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.» 

sabato 26 marzo 2016

VANGELO DEL GIORNO (26 marzo 2016)


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,1-12. 
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 
Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; 
ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 
Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. 
Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 
Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, 
dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». 
Ed esse si ricordarono delle sue parole. 
E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 
Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. 
Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. 
Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto. 

venerdì 25 marzo 2016

VANGELO DEL GIORNO (25 marzo 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 18,1-40.19,1-42. 
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. 
Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. 
Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. 
Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». 
Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. 
Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. 
Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». 
Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano». 
Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». 
Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 
Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?». 
Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono 
e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. 
Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo». 
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; 
Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. 
E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». 
Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. 
Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 
Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 
Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 
Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 
Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 
Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote. 
Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 
Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 
Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. 
Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 
Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». 
Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». 
Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». 
Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire. 
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». 
Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». 
Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». 
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». 
Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. 
Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». 
Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. 
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 
E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: 
«Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 
Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». 
Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!». 
Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa». 
Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura 
ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. 
Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 
Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande». 
Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare». 
Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 
Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». 
Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare». 
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 
dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. 
Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 
Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 
I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». 
Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto». 
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. 
Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. 
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. 
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». 
Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 
E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò. 
Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 
Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, 
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. 
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 
E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. 
Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 
Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 
Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. 
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. 
Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. VANGRLO