mercoledì 16 settembre 2015

Liberi di essere schiavi





Queste liberalizzazioni selvagge, che di liberale non hanno proprio nulla, servono solo alla grande distribuzione, alle grandi catene, che possono permettersi tanti dipendenti - quasi sempre sottopagati, sfruttati, e talvolta neppure così preparati, con grave perdita della professionalità.
Sono invece una delle tante batoste alle piccole e medie imprese, spina dorsale del nostro Paese, portate avanti da esseri umani che, come tutti, hanno il sacrosanto DIRITTO ad avere una vita privata oltre al lavoro!
Aumentare l'orario di apertura, non serve di certo ad incrementare le vendite! Ogni persona continuerà a spendere quel poco che potrà!
L'unico modo per dare una svolta ad un sistema che - volenti o nolenti - è fondato sul consumismo, consiste nel taglio delle imposte, ed in un SERIO rilancio del mondo del lavoro!
Inoltre, il ceto medio non va criminalizzato, ma anzi agevolato, perché è quello che manda avanti un Paese!
Mentre anni e anni di politiche governative - soprattutto di sinistra! - sono arrivate ad uccidere il ceto medio, e ad amare i poveri con tanto fervore...da aumentarne sempre il numero!
Certo, il cambiamento deve partire dal basso. E penso che ogni singolo cittadino possa avere l'intelligenza di comprendere che i "piccoli commercianti" hanno diritto alla loro vita privata come tutti, tuttavia è possibile fare compere dal lunedì al sabato, impiegando la domenica ed i festivi in divertimenti diversi e più importanti!
Ritengo abbastanza facile comprendere che all'interno dei grandi centri commerciali siamo tutti semplicemente un numero - clienti e dipendenti - pedine in mano ai pochi che governano il mondo. Peggio ancora quando ci affidiamo ossessivamente agli acquisti tramite internet, felici del "giocattolino" che i potenti ci hanno messo in mano, illudendoci che ci basti un click per scegliere, quando in realtà ci basta un click per dare agli altri - che manco sappiamo realmente chi siano - il telecomando delle nostre vite.
Ma dove sono finite professionalità e contatto umano?

Penso sia facile comprendere tutto ciò. Ma poi torno alla triste realtà.
E mi viene in mente, ad esempio, la dipendente pubblica, che viene a fare acquisti da me durante le ore in cui dovrebbe fare commissioni per il suo lavoro, per il quale percepisce uno stipendio con soldi statali - ovverosia con i soldi di tutti noi - così quando finisce l'orario può tornare subito a casa (poi sono i politici che sono ladri!)
Questa donna, più volte mi ha fatto aprire il negozio fuori orario, magari durante la pausa pranzo, oppure la sera dopo l'orario di apertura (costretti dalla crisi occorre piegarsi anche a quello) per la figlia, che ha all'incirca i miei orari di lavoro.
Però la figlia sabato e domenica è a casa, mentre il mio negozio è aperto al sabato tutto il giorno, e tutte le domeniche mattina (sì, per adattarsi alla concorrenza dei centri commerciali, tocca farlo). Ma la "signora" in questione, quando gliel'ho fatto notare, mi ha risposto: <<E, ma mia figlia è giovane! [n.d.r. ha qualche anno più di me] Quindi al sabato va in giro, e la domenica mattina vuole dormire!>>
Sua figlia. Perché io, benché giovane, sono commerciante. Dunque non ho bisogno di riposarmi e svagarmi.
Esattamente come, per lo Stato, ho il dovere di pagare l'INPS, ma non ho diritto a mutua e maternità.

sabato 12 settembre 2015

VANGELO DEL GIORNO (12 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,43-49. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 
Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 
L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore. 
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? 
Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 
è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande». 

venerdì 11 settembre 2015

VANGELO DEL GIORNO (11 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,39-42. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? 
Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? 
Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello». 

VANGELO DEL GIORNO (10 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,27-38. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, 
benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. 
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. 
Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. 
Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. 
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 
E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. 
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 
date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ». 

VANGELO DEL GIORNO (9 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,20-26. 
In quel tempo, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: 
«Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. 
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. 
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. 
Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. 
Ma guai a voi, ricchi, perché avete gia la vostra consolazione. 
Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. 
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.»

mercoledì 9 settembre 2015

La transumanza a piedi

 Come ebbi già modo di dire in un articolo da me scritto per un blog commerciale, una delle mie grandi passioni è la fotografia: "Quelle amatoriali mi piacciono tutte, non importa tanto che siano belle o brutte, ciò che conta è quel che simboleggiano, il ricordo che si portano appresso.Dietro al ritratto di un qualsivoglia soggetto – persona, paesaggio, animale, oggetto, etc. - si celano le emozioni vissute in quel momento."
 Per questo tendo a fotografare - e condividere - tutto ciò che mi colpisce e mi emoziona; per immortalare in uno scatto quella che rappresenta un'intera, piccola grande storia. Una goccia, che, assieme a tutte le altre, compone il mare della vita.

 Birba ha cominciato ad abbaiare, eccitata. E poco dopo ecco arrivare i primi cani da pastore, che l'hanno salutata, dall'altra parte del vetro.
 Ma, emozionata quanto lei, non ho neppure pensato di prendere il telefono per immortalare l'attimo, me lo sono goduto e basta: fuori dal negozio, a piedi, stava scendendo un immenso gregge di pecore, agnellini e capre, che contava anche un cavallo. Proprio quest'ultimo, appena mi ha vista uscire, mi è venuto incontro, e si è fermato per farsi accarezzare il musetto.
 Molte pecore, invece, hanno belato, in palese cenno di saluto.

 Ora attendo la prossima transumanza a piedi, la tradizione che forse più di tutte, mi rende felice di vivere in un piccolo paesino di mezza montagna. E spero che questa volta mi ricorderò il telefono.


martedì 8 settembre 2015

VANGELO DEL GIORNO (8 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 1,1-16.18-23. 
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 
Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 
Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 
Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 
Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 
Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 
Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 
Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 
Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 
Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, 
Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, 
Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 
Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. 
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». 
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 
"Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio-con-noi. 

VANGELO DEL GIORNO (7 gennaio 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,6-11. 
Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. 
Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. 
Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato. 
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?». 
E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì. 
Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. 

VANGELO DEL GIORNO (6 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 7,31-37. 
Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 
E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. 
E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 
guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». 
E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano 
e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!». 

lunedì 7 settembre 2015

VANGELO DEL GIORNO (5 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,1-5. 
Un giorno di sabato; Gesù passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. 
Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». 
Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? 
Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». 
E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato». 

VANGELO DEL GIORNO (4 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 5,33-39. 
In quel tempo, gli scribi e i farisei dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!». 
Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? 
Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». 
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. 
E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. 
Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 
Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!». 

VANGELO DEL GIORNO (3 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 5,1-11. 
In quel tempo, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 
e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. 
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». 
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 
Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». 
Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 
Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 

VANGELO DEL GIORNO (2 settembre 2015)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,38-44. 
In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 
Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli. 
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. 
Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo. 
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro. 
Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». 
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. 

martedì 1 settembre 2015

...il ritorno!

 Toccata e fuga nella splendida Cervo, la vigilia di Ferragosto.
Un Ferragosto - passato fra le montagne della Val Pellice - grigio e piovoso, che aveva già il sapore dell'autunno.
 Nella notte fra il 15 e il 16, la partenza vera e propria, all'avventura!
Il valico del Moncenisio - la porta che abbiamo scelto per raggiungere i cugini d'oltralpe - ci ha accolti sulla vetta con temperature invernali, ma paesaggi mozzafiato.
 E di lì ha avuto inizio il nostro stancante ma piacevolissimo vagabondare, quasi sempre accompagnato da splendide giornate illuminate da un ruggente sole estivo: Annecy - Troyes - il castello di Fontainebleau, Parigi, la reggia di Versailles - Chartres - Bourges - Tarascon - Saint-Rémy de Provence, Les Baux-de-Provence - Marsiglia - Cassis - Toulon, Cap Brun, Bormes-Les-Mimosas, Le Lavandou, Fréjus, Cannes...
 Al ritorno in Italia, ci ha calorosamente accolti una Sanremo vivace e bellissima, che ci ha trattenuti - fra un'ottima cena a base di pesce, e lo struscio fra negozi e locali - fino all'una di notte.

 Ho staccato davvero, anche da internet e dall'informazione... Godendomi per qualche giorno natura, paesaggi, cibo (più o meno, in Francia...) negozi e quant'altro attorno a me, da passiva spettatrice.
 Ora rieccomi, attiva a 360°. Ricomincio col blog, e postando il Vangelo del Giorno, che in ogni caso potrete trovare all'indirizzo www.vangelodelgiorno.org





Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,31-37.
In quel tempo, Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente.
Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità.
Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte:
«Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!».
Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». Eil demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?».
E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.