venerdì 19 aprile 2024

25 APRILE: la Resistenza vista con gli occhi delle donne

 

interno dei rifugi antiaerei di Perosa Argentina

Due Artiste della Galleria d'Arte Lilium di Perosa Argentina esporranno le loro opere in occasione della riapertura dei Rifugi Antiaerei che, come da tradizione, sarà il prossimo 25 aprile, a seguito della pausa invernale

 Le opere esposte all'interno dei Rifugi Antiaerei di Perosa Argentina (TO) in via Roma, 63 - a pochi passi dalla sede della Galleria d'Arte Lilium, via Roma, 55 - sono realizzate da Fiore, 'giovanissima' allieva di Fausto Ghiglia, sei anni appena compiuti il 17 aprile e portavoce dell'arte democratica (come avevo spiegato nell'articolo inaugurale relativo alla Galleria d'Arte Lilium) e Idana Vignolo, Artista che ha saputo fare dell'immediatezza dei colori e della semplicità delle illustrazioni fanciullesche, il suo tratto distintivo, in grado ogni volta di veicolare messaggi molto profondi.

opera di FIORE

opera di IDANA VIGNOLO

"Resistenza! La Resistenza è un valore, che non deve restare relegato nei ricordi, ma deve essere vissuto al presente! Dalle donne e dagli uomini. Per me oggi Resistenza significa remare contro la deriva distruttiva che vede nell'economia di guerra il perno fondante. Resistenza è tornare alla terra, alle relazioni buone, all'armonia fra le creature" esorta Idana Vignolo.


 Dunque, l'Arte al fianco della Resistenza, in un contesto che ha fatto la Storia del paese: le case 'operaie' Gütermann, con doppio ingresso su via Roma e su via Matteotti, conosciute anche come le 'case venete'.

 "Perché gli abitanti del caseggiato erano quasi tutti veneti, la nostra era forse l'unica famiglia piemontese, o comunque una delle poche" ricorda Sergio Giuseppe Truffa, che in quelle case è nato e cresciuto.
 I veneti, storicamente popolo di grandi lavoratori, furono i primi, numerosi immigrati di Perosa Argentina, a partire dal 1910 circa, e fino agli Anni Sessanta del Secolo scorso, quando Perosa era molto florida dal punto di vista industriale, fra il setificio 
Gütermann ed il cotonificio.
 Inizialmente, vennero soprattutto le donne, in quanto all'epoca i Pastori Valdesi vietavano alle ragazze di lavorare in fabbrica; più avanti non vi fu più distinzione di genere, i Pastori Valdesi cambiarono idea sull'argomento, ma le famiglie venete di lavoratori continuarono ad essere numerose per molti anni.

 "Quando eravamo bambini, negli anni Cinquanta, io sono del Cinquantatre, giocavamo ovviamente in cortile, ed eravamo soliti entrare proprio nei Rifugi, disobbedendo agli adulti! I Rifugi erano freddi, noi correvamo ed eravamo sudati... Ma soprattutto erano pericolosi, perché all'epoca erano abbandonati, ci si poteva inciampare e fare male. - prosegue nel ricordo Truffa - Ma anche mio papà Oreste, con il suo gemello, mio zio Giuseppe del quale porto il secondo nome, quando erano piccoli, proprio in quel cortile si erano messi in pericolo! O, meglio, avevano messo in pericolo la famiglia! Correndo, giocando, avevano gridato fascisti bastard! Ovviamente, l'avevano sentito in famiglia. E le camicie nere, che passavano di lì, sono andati da mio nonno Massimo Truffa, che era il custode dei rifugi, a chiedere spiegazioni! Fortunatamente, riuscì in qualche modo a convincerli che la frase non provenisse dalla famiglia, ma passarono momenti di vera paura!"

Italo Bernardi

  La memoria di questi rifugi antiaerei, venne riportata in vita a partire dalla metà degli Anni Novanta del Secolo scorso, per volontà di Italo Bernardi, originario del Veneto ma cresciuto a Perosa Argentina proprio lì, alle 'case venete'.

 Poco più di un anno fa, in vista della riapertura stagionale delle visite ai Rifugi Antiaerei, Bernardi in una intervista mi aveva confidato le sue preoccupazioni in merito al futuro dei Rifugi stessi, e della memoria ivi custodita.
 Ad oggi, il custode Italo Bernardi prosegue nel suo ruolo di guida e racconto della memoria storia, nonché collezionista di cimeli storici, ma non si trova più solo, bensì affiancato da due donne, entrambe legate alle 'case venete': Stefania Deschino, che alle Case Venete abita, proprio come Italo, e da qualche stagione lo affianca, supportandolo, e la nuova responsabile dei Rifugi, Giulia Nocerino, che mette al servizio la sua esperienza ai Musei Reali di Torino, ed ha dato una svolta soprattutto dal lato della comunicazione, con i profili Facebook e Instagram.

 "Al momento le Case Venete sono la mia casa per le vacanze, il mio rifugio. Ma mi piacerebbe un giorno potessero diventare la mia residenza! La mia famiglia, arriva da lì - racconta con entusiasmo Nocerino - I miei bisnonni, poi i miei nonni... Mia zia aveva la cantina proprio dentro ai Rifugi!"
 
Un albero genealogico che è parte integrante della storia perosina, che si è snodata proprio lì, fra le Case Venete, attorno a quei Rifugi Antiaerei: "Mia bisnonna era una Pegoraro, che emigrò dal Veneto. Mia nonna era Maria Pegoraro, mio nonno Giacomo Chiaudrero. I loro figli, nonno Mario Chiaudrero, e mia prozia Rita, sorella di Mario. La mia mamma è Tiziana Chiaudrero. Sono molto legata ed orgogliosa della mia famiglia, in particolare di mio nonno Mario! Storico alpino, prima minatore a Prali poi operaio alla 
Gütermann, come la nonna. Ma soprattutto il nome di nonno Mario Chiaudrero è legato alla Croce Verde di Perosa Argentina! In passato, sono stata testimonial dell'inaugurazione di una nuova ambulanza., e da bambina ricordo di avere aiutato i nonni durante i lavori per il trasferimento della sede della Croce Verde!"

 L'idea di una collaborazione a livello artistico con la vicina Galleria d'Arte Lilium è venuta proprio a Giulia Nocerino, che ha espressamente voluto un occhio femminile per raccontare la Resistenza: "Si tratta di un aspetto spesso sottovalutato ma, durante la Guerra, gli uomini erano a combattere, e nei Rifugi principalmente c'erano proprio le donne con i bambini - sottolinea Nocerino - Proprio durante la Seconda Guerra Mondiale, le donne smisero di essere relegate al ruolo domestico, per divenire parte della forza lavoro nelle industrie convertite alla produzione bellica. Ma quelli furono anche gli anni dell'inizio del Femminismo, qualcosa cambiò per sempre, e cominciò la marcia che di lì a breve avrebbe riconosciuto alle donne il diritto a votare ed essere votate".



ALTRI APPUNTAMENTI



La Resistenza vista con gli occhi delle donne anche per l'appuntamento organizzato dalla Associazione Culturale Poggio Oddone in collaborazione con il Comune di Perosa Argentina, ANPI Perosa e Valli e LAReditore, che parla della Resistenza al Femminile nelle Valli Occitane

Martedì 23 alle 21, la Biblioteca di Perosa Argentina ospita presentazioni letterarie tematiche
Mercoledì 24 aprile, ventisettesima fiaccolata di Valle fra Perosa Argentina e Pomaretto con partenze da luoghi significativi

Evento che vede la collaborazione sinergica fra diverse realtà del territorio:
ANPI Perosa Argentina e Valli - AIB Perosa Argentina - Gruppo Alpini di Perosa Argentina e Pomaretto - Banda Musicale di Pomaretto - Scuola Primaria Istituto Cirillo Gouthier - Comando dei Carabinieri di Perosa Argentina - Polizia Municipale di Perosa Argentina e Pomaretto - Protezione Civile di Valle - Oratorio di Perosa Argentina - Proloco di Perosa Argentina e Pomaretto - Unitre Perosa e Valli



lunedì 8 aprile 2024

Papa Francesco saluta 'La Perosina' e firma una maglia personalizzata

 

Lorenzo Brero e Papa Francesco


La passione per le bocce, e la scelta di giocare con i 'fenomeni'

 "Per dieci anni ho ricoperto la carica di Presidente della Associazione Sportiva Dillettantistica Bocciofila di Rosta, quando la squadra militava fra la serie A e la serie A2 - racconta Lorenzo Brero - A me piace giocare con i giocatori di Serie A, e La Perosina non solo gioca in Serie A, ma ha i giocatori quelli buoni".

 Così ora Lorenzo Brero fa parte della 'squadra' Associazione Sportiva Dilettantistica Bocciofila La Perosina con sede in piazza Abegg, 7 a Perosa Argentina (TO).
 "Con loro non gioco in campionato, eh! Partecipo solo alle gare! In campionato li seguo, ma sto in panchina, perché i giocatori della Perosina sono fenomeni, non sono alla loro altezza!" precisa Brero.

 Ma i legami con la bocciofila di Rosta sono rimasti, come ad esempio l'amicizia con Elio Bellero.
 "Elio è il cugino di Papa Francesco! - ricorda Brero - E già... Mi pare di ricordare quattro anni fa, perché c'era ancora mia mamma, in occasione di un pranzo di famiglia alla presenza del Papa, avevo avuto l'opportunità di parlargli al telefono, sia io che mia mamma... Due o tre minuti, ed era stata un'amozione fortissima!"

 Sabato 6 aprile, l'incontro di persona.
"Poco più di un mese fa, Elio mi telefona e mi chiede se avessi programmi per sabato sei aprile - prosegue Brero - rimango un po' stupito, mancava più di un mese... E lui mi dice che, se non avevo impegni, saremmo andati a trovare il Papa! Riconoscente, mi sono affrettato ad assicurarlo che non avrei preso impegni" sorride Brero.

a sinistra, Lorenzo Brero - in prima fila Elio Bellero



"Alle 15 di sabato pomeriggio ci ha accolti presso la Domus Sanctae Marthae, la residenza di Santa Marta, dove abita. Siamo stati con Lui, ed abbiamo chiacchierato per due ore e mezza... Non mi aspettavo ci avrebbe dedicato tanto tempo! Ma, soprattutto, la cosa stupefacente è la sua capacità di metterti a tuo agio, si ha davvero l'impressione di parlare con un amico di vecchia data!"
 Il racconto di Brero è carico di gratitudine e gioia, e prosegue: "Durante la chiacchierata sono stati toccati diversi argomenti: alcuni più pesanti e tristi, come la guerra, ma alti più leggiadri, ed in quel caso non ha mai fatto mancare una battuta, in grado di strappare una risata: è davvero una persona simpatica! Ci ha anche raccontato qualche aneddoto della sua vita, e ci tengo a sottolineare come, vedendolo dal vivo, sia una persona molto più in forma rispetto a come appare in tv. Ed è arrivato a piedi! Aiutandosi con un bastone, ma camminando".

Lorenzo Brero chiacchiera con Papa Francesco


 Si è parlato anche dei Fratelli Valdesi.
"Il Santo Padre ha donato a ciascuno di noi un Crocifisso benedetto, che ha benedetto lui, ovviamente. E tutti noi abbiamo portato qualcosa in dono. Così, sempre chiacchierando, e parlando della zona di provenienza, Papa Francesco ha ricordato che, quando è venuto a Torino, ha avuto un incontro con i Valdesi, e ha sottolineato come siano brava gente, della quale ha molto rispetto. Il cugino Elio, che frequenta le Valli Valdesi andando a funghi, ha confermato".

 Papa Francesco ha anche firmato una maglietta personalizzata della Perosina, che Lorenzo Brero porterà in dono al Presidente Onorario Giancarlo Data.



 I saluti al termine dell'Angelus, di domenica 7 aprile
"In passato, Papa Francesco aveva già salutato la bocciofila di Rosta, così, con il permesso del Presidente onorario Giancarlo Data, e del figlio Michele, ho chiesto al Santo Padre se questa volta avesse voglia di salutare La Perosina - prosegue a raccontare Brero - gli ho dato un foglietto, che poi si è messo in tasca, con l'appunto scritto, ricordandogli come l'avesse già fatto in precedenza per la bocciofila di Rosta, e lui se lo ricordava!" [Si può vedere e ascoltare tutto nel video precedente, n.d.r.]

 "La domenica assistere all'Angelus in Piazza San Pietro è stata un'emozione fortissima - conclude Brero - dalla tv non ci si rende conto, di quanto la gente acclami e applauda al Papa! E trovarmi lì, fra quella folla tanto numerosa e festante, mi ha fatto apprezzare ancora di più il pomeriggio del giorno precedente, quando ho avuto l'opportunità di chiacchierare con Papa Francesco. Poi, è arrivato il momento dei saluti, e ha salutato La Perosina... Un saluto prezioso come un dono".