giovedì 7 maggio 2020

Storia di un pomodoro che si era stancato di restare nell'orto 🍅




C'era una volta un pomodoro🍅
Un pomodoro che appena nato, si era presto stufato di stare lì, nell'orto.
Ogni giorno, il contadino, cappello in testa, un po' storto, si presentava nell'orto a curare le piante, e sceglieva i pomodori più grandi e maturi da raccogliere e mettere in una cesta; in un'altra, invece, raccoglieva quelli appena rosati, che sarebbero maturati poi, perché andavano spediti più lontani.
Pomo D'Oro, ancora piccino e verde si faceva ancora più piccino, mentre guardava al cielo e sognava, immaginando quanti altri paesaggi e vite esistessero sotto quello stesso cielo.
Ma anche Pomo D'Oro cominciò a crescere e diventare rosato, quando notò in lontananza il contadino tornare. Fu allora che desiderò con tutte le sue forze di avere le ali, come la famiglia di poiane che osservava quotidianamente andare a caccia sopra la collina alberata alle sue spalle.
E per incanto, d'un tratto, prese il volo.
Sorvolò il suo ed altri orti, giardini fioriti, erbacce... Ma anche tetti, e persino un po' di traffico.
Quando trovò un balcone ed una finestra aperta, che sembravano richiamarlo:
«Ciaooo! Io sono...ehm...ero un pomodoro. Ma non mi piaceva fare quella vita. Sempre lì, fermo in quell'orto, ad aspettare di crescere per essere raccolto e poi mangiato»
«Io sono Francesco» gli giunse in risposta, da due grandi occhi vispi e grigi, pieni di curiosità.
«Mi trovavo lì, nell'orto, dove sono nato... Con tanti miei fratelli. Nasciamo piccoli e verdi, e dobbiamo semplicemente prendere il sole, un po' di pioggia, e crescere. Se la pioggia non è sufficiente, un signore viene, e ci dà dell'altra acqua per dissetarci. - Pomo D'Oro è felicissimo di raccontare la sua vita a Francesco che lo ascolta - Quando siamo "maturi al punto giusto", proprio così ci viene detto, veniamo raccolti, e portati sulle tavole della gente»
Francesco sgrana gli occhi, e Pomo D'oro conclude: «Facciamo tanto bene, sai?! Solo che a me, quella vita, non andava. Volevo di più, ero curioso».
E curioso lo è molto anche Francesco, di saperne di più di questo Pomo D'oro. E da parte sua, si limita a dire: «Come vedi ora sono qua in cucina, con mamma e papà che stanno preparando cena. Ma se mi viene fame, mi basta piangere un po', e la mamma mi dà il suo latte» _ «Il suo latte? - Pomo D'Oro è davvero stupito - Io invece ogni tanto dovrò uscire, volare fuori... Per prendere un po' di sole, o la pioggia, o buttarmi in una pozza d'acqua».
Scende un attimo di silenzio fra loro; si odono lo sfriculiare dei fornelli, la cappa accesa, le voci della mamma e del papà di Francesco che chiacchierano, l'abbaiare di Birba, la sua sorellina pelosa, e, in sottofondo, la tv accesa. Rumori e suoni dai quali Francesco e Pomo D'Oro paiono lasciarsi cullare, quando quest'ultimo incalza il primo: «Posso restare qui con te? Mi vuoi come amico?»
Francesco, in risposta, lo carezza con goffa dolcezza. «Vedi? Mi sono rimaste la forma tondeggiante, ed il colore rosato. Ma mi sono spuntate queste adorate e preziosissime alucce - Pomo D'Oro si mostra a tutto tondo - due piccole manine, due piccole zampettine, gli occhietti, un nasino a forma di cuoricino, due orecchiette e una codina, sempre a forma di cuoricino»
Francesco ascoltava ed osservava Pomo D'Oro, fino ad addormentarsi, sorridendo.
E fu così che ebbe inizio l'amicizia tra Francesco e Pomo D'Oro, promessa di grandi avventure 🍅❤

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