PERRERO
_ «Non ho paura di morire, ma
di essere dimenticato».
Questa la frase che ispira Angelo Berton, nelle scelte da compiere.
La scelta forse più
importante e drastica, è stata quella di cominciare una nuova vita,
in un’antica borgata di montagna.
Berton
è
nato a Moncalieri
il 27 marzo 1971, dove,
per circa vent’anni, ha lavorato come macellaio nella macelleria di
famiglia, ereditata dal papà e poi portata avanti con la moglie.
Poi
mucca pazza, la crisi economica, altri lavori, come dipendente,
sempre in ambito alimentare/gastronomico. Una vita che scorre, fra
alti e bassi, come tutte.
Nel
2011, per i 40 anni, ha deciso di regalarsi una
casa in montagna: «Quand’ero
piccolo, mio nonno mi portava in camper con lui, e andavamo sovente a
Prali, oppure a Bardonecchia. Negli anni, però, Bardonecchia è
cambiata molto, mentre Prali è rimasta pressoché la stessa, quella
bellezza un po’ selvaggia che conservo nei miei ricordi migliori,
di bambino –
racconta Berton, abile narratore – e
la casa in montagna l’ho
sempre sognata, anche al fine
di vivere appieno il ricordo di mio nonno, che è stato per me molto
importante.
Inoltre, il 4 agosto di un po’ di anni fa, ho perso il mio
testimone di nozze: anche lui amava molto la montagna, e faceva parte
del C.A.I.: stare in montagna, mi fa sentire in un certo senso più
vicino a lui».
Un
regalo importante questa – inizialmente seconda – casa. Scelto
meticolosamente. «La
ricerca, nel ricordo della mia infanzia, è appunto partita da Prali,
ed i suoi dintorni –
prosegue Berton – ho
cercato a lungo e pazientemente, fra annunci immobiliari ed
escursioni in loco. La ricerca è cominciata ad inizio dicembre, e
proseguita fino a fine febbraio: i mesi più corti e dunque più
idonei per capire l’esposizione alla luce di una casa».
La
scelta, è infine ricaduta su una casa di Borgata Granero, nel comune
di Perrero. «Appena arrivati, mi sono chiuso quindici giorni
nella biblioteca di Perrero, per conoscere la storia ed anche le
leggende, che contengono sempre un fondo di verità, di Borgata
Granero» sottolinea Berton.
Ed
a Borgata Granero, Berton ha fondato il “Circolo Culturale
Enogastronomico Borgata Granero”: «Un’associazione senza
scopo di lucro: il guadagno, è valorizzare il territorio, e noi
stessi» sottolinea Berton.
In
breve tempo, però, complici vicissitudini personali, la casa in
montagna è diventata la vera e propria residenza della famiglia
Berton, simbolo di una nuova vita, della volontà di ricominciare da
zero. Dallo scorso anno Angelo, la moglie Daniela ed i figli Enzo e
Vittorio, rispettivamente di 13 e 11 anni, sono residenti a Borgata
Granero di Perrero dove l’intera famiglia si apprestava a
trasformare in realtà il sogno di una nuova vita: «”Basta che
ci sia una connessione internet, e ci trasferiamo in qualunque parte
del mondo!” hanno detto i miei figli» racconta sorridente
Berton.
Sorrisi
che hanno rischiato di bloccarsi, a causa di antiche rivalità mai
sopite. Così racconta Berton, di essersi trovato in mezzo ad antiche
rivalità, che hanno rischiato di bloccare i lavori quando, con la
famiglia, ha deciso di cominciare i lavori per dare origine
all’Azienda Agricola Borgata Granero, che si occuperà di erbe
officinali «Che regaleranno anche colori e profumi alla
montagna» sottolinea Berton.
Superate
le difficoltà iniziali, però, ora pare essere tutto pronto, e
Berton con la sua famiglia è più che mai convinto che scegliere la
montagna, per ricominciare, sia stata una buona idea: «Rinunciare
ai vezzi, per rispettare di più la natura, è una scelta che, anche
in mezzo alle difficoltà, si rivela vincente: non lasciamo morire le
montagne, torniamo a farle vivere, per vivere meglio».