venerdì 29 marzo 2013

Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?



 Vignetta piuttosto sarcastica per portare alla luce quello che è un problema di fondo, un male che attanaglia tutto, comunque la si pensi.
 Proprio come succede per il Natale, per l'Epifania e per praticamente tutte le altre ricorrenze, anche la Pasqua per la maggioranza delle persone è festa e basta, senza chiedersi perché.

 Qualche anno fa - giovane, ingenua e piena di speranze - a cena con un ragazzo, un bravo ragazzo, fra l'altro  - che mi faceva la corte, si parlava di cosa avremmo potuto fare nelle immediate ricorrenze festive, 25 aprile e 1mo maggio.
 Con scandalo e raccapriccio vengo a sapere che per lui si trattava di due giorni di festa e basta, due giorni in cui si sta a casa dal lavoro, ignorando completamente - e quel che è peggio, neppure domandandoselo - che si tratta rispettivamente della Festa della Liberazione e della Festa del Lavoro.
 Ho detto "giovane, ingenua e piena di speranze" perché quel ragazzo l'ho aggredito, come fosse stato un unico energumeno in mezzo alla civiltà...ma purtroppo andando avanti con gli anni e l'esperienza mi sono accorta che troppe persone - forse, chissà, anche per colpa del benessere - vivono a bagnomaria, schiavi e non beneficiari del consumismo, e così la festa è festa e basta, bisogna divertirsi - a tutti i costi - bisogna spendere - sennò sei uno sfigato - tutto senza bisogno di chiedersi il perché, anzi: meglio proprio non chiedersi nulla!!

 Tornando alla Pasqua, per tutti nella nostra "cultura" è Festa, per molti che appunto sbandierano il loro essere atei - o meglio, agnostici. Ma a 'sto punto, festa di cosa? Forse delle uova di cioccolato e del capretto al forno?

 Comunque la pensiate, ed in qualunque cosa crediate, Pasqua deriva dal termine ebraico pesach, che significa passaggio, passare oltre, oltrepassare.
 Difatti la Pasqua ebraica celebrava il passaggio alla Terra Promessa, la liberazione di Israele dalla schiavitù d'Egitto.
 La Pasqua Cristiana è invece una Pasqua di resurrezione, il passaggio di Gesù Cristo - attraverso la morte, sconfiggendo la morte - dalla vita terrena alla vita eterna.

 
Perché è giusto essere liberi di scegliere in cosa credere, ma non può esservi libertà laddove alberga l'ignoranza.
 E con questo, auguro buona Pasqua a tutti!!

2 commenti:

  1. Mi permetto di dissentire su una cosa. L'Ateismo e l'Agnosticismo non sono di per sé delle posizioni di "negazione della conoscenza". Sono posizioni ben precise, basate su una analisi che uno fa della religione, della chiesa, della storia della chiesa e via dicendo.
    Qualunque cosa si pensi, sta di fatto che la pasqua coincide con l'equinozio di Primavera e il Natale col Solstizio di inverno, che erano feste di pagana memoria di cui la chiesa si è appropriata culturalmente. Feste pagane, appunto,
    http://www.riflessioni.it/testi/radici_natale.htm
    http://apocalisselaica.net/varie/miti-misteri-e-poteri-occulti/origini-pagane-della-pasqua
    Non discuto che ci sia ignoranza sulle motivazioni del giorno di festa, laico o pagano che sia, ma attenzione: Un conto è non conoscere la storia della nazione in cui si vive, o del mondo (Visto che il I maggio è una festa mondiale!), un conto è non conoscere le tradizioni di una religione, sebbene 'importante'.
    Professarsi Ateo, in ogni caso, non significa "ignorare". Professarsi ateo è una scelta precisa, che viene fatta in coscienza, così come l'Angnostico continua in una sua ricerca. Chi non conosce il significato di una festa, che sia il I Maggio o l'aspetto religioso di una festa, è semplicemente, a mio personale avviso, un ignavo.

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  2. Il concetto che Lei ha espresso è in effetti il medesimo che volevo esprimere io: la si può pensare come si vuole, ma per avere un'idea in merito ad un qual si voglia argomento, occorre conoscere i fatti ai quali l'idea stessa si riferisce.
    Professarsi Atei o Agnostici non significa essere ignoranti - ammesso che si sappia cosa questi termini significano - ma vivere in un Paese che festeggia una determinata ricorrenza, festeggiarla, e non sapere cosa si festeggia, quella è ignoranza. E anche colpevole, perché ognuno ha il dovere di informarsi, su tutto; siamo uomini e non bestie.
    E la Pasqua che in Italia - e in quasi tutto il mondo occidentale - si festeggia, è la Pasqua Cristiana, la resurrezione di Gesù Cristo. Il Natale che in Italia - e in quasi tutto il mondo occidentale - si festeggia, è il Natale Cristiano, la nascita di Gesù.

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