sabato 29 dicembre 2012

ARTICOLI INDETERMINATIVI - quando usare l'apostrofo

 Girando per il web possiamo notare una serie infinita di "orrori" di ortografia, grammatica, sintassi; diffusi anche fra persone "ufficialmente" colte, ossia dotate di un titolo di studio, diploma o addirittura laurea.
 Una fluente padronanza lessicale è poi una perla rara.
Ma c'è un errore che si insinua malignamente fra gli scritti della quasi totalità delle persone, anche di coloro che solitamente scrivono in modo corretto: si tratta dell'apostrofo dopo l'articolo "UN", quasi nessuno ha capito quando usarlo, eppure mi sembra una cosa tanto semplice!

 La mia maestra, alle elementari, mi aveva spiegato così:  "l'apostrofo è una lacrimuccia, la parola che piange perché ha perso una lettera".
 Difatti "l'apostrofo" ad esempio, sarebbe "lo apostrofo", ma risulterebbe cacofonico, dunque si apostrofa l'articolo "lo" che perde la lettera "o", per questo la "lacrimuccia".

 Gli articoli indeterminativi sono tre:
UN              UNO                          UNA
UN e UNO sono maschili
UNA è femminile

 Prendiamo ora quattro termini a caso: SCOIATTOLO, ALBERO, PENNA, AGENDA
SCOIATTOLO, maschile, scriveremo UNO SCOIATTOLO
ALBERO, sempre maschile, comincia però con una vocale; vocale vicino ad un'altra vocale - come detto prima - è cacofonico, dunque scriveremo UN ALBERO
PENNA, femminile, scriveremo UNA PENNA
AGENDA, femminile, l'unico articolo indeterminativo femminile è UNA, per evitare la vicinanza fra le due vocali cosa facciamo? UN'AGENDA

 Lo so, sembra tratto da un libro per bambini di seconda elementare...ma purtroppo gli adulti che perseverano con questo genere di errore sono uno sterminio!!

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