Autunno, paesaggio al crepuscolo - dipinto di Vincent Van Gogh |
Equinozio d'autunno
Ieri, domenica 22 settembre, alle 14,44 ora italiana, è ufficialmente cominciato l'autunno astronomico per l'emisfero boreale; mentre, a sud dell'Equatore, per l'emisfero australe è cominciata la primavera astronomica.
grafica a cura dell'Osservatorio Astronomico Università di Siena
Cito dalla pagina Osservatorio Astronomico Università di Siena
Il Sole sorge esattamente a Est e tramonta esattamente a Ovest e il giorno e la notte hanno la stessa durata; la parola 'equinozio' significa infatti 'notte uguale' (al giorno).
Per definizione astronomica, l'equinozio è il momento della rivoluzione terrestre in cui il Sole si trova allo zenit dell'Equatore e i suoi raggi sono perpendicolari all'asse di rotazione della Terra.
L'equinozio di settembre avviene più tardi (il 22 o 23) rispetto a quello di marzo (solitamente il 20), poiché il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, come enunciato da Keplero nella sua seconda legge, risulta leggermente più lento quando la Terra è più lontana dal Sole, in prossimità dell'afelio che accade ad inizio luglio.
Nel nostro emisfero questo fa sì che l'estate, con una durata di 93 giorni, sia la stagione più lunga, mentre l'inverno, che dura 89 giorni, è quella più corta*
[post a cura di Alessandro Marchini ]
*si parla di stagioni astronomiche, e non meteorologiche, ndr
Dunque, con l'equinozio il giorno e la notte hanno raggiunto lo stesso numero di ore.
Da oggi in poi, le ore di luce continueranno a scendere, lasciando vincere il buio.
Quando io ero piccola, per lo meno da noi, in Italia ed in buona parte di Europa, il primo novembre era Ognissanti, il due la commemorazione dei defunti, e non esisteva festa, non esisteva gioia.
Era un periodo di doverosa tristezza che si respirava nell'aria, nel grigiore preponderante cui il rosso delle foglie imprimeva sofferenza, e giammai allegria.
Si passava così, consapevoli che fosse dovuto, e che presto sarebbe arrivato nuovamente il momento di gioire, con il Natale: che, oltre ad essere la nascita di Gesù, era il momento degli addobbi, delle luci, dei regali, di Babbo Natale e di tutta la magia possibile, ma non era una data a caso! Infatti, il Natale Cristiano è stato sovrapposto all'antica festa pagana della Luce, quando le ore di luce tornano via via, seppur lentamente, ad aumentare, e quelle di buio lentamente a diminuire (quest'anno il solstizio d'inverno sarà il 21 dicembre alle 10,19).
Oggi c'è Halloween, ed ancora non abbiamo fatto tempo a ritirare costumi da bagno ed ombrelloni che il consumismo imperante ci suggerisce di addobbare a festa, con zucche e mostruosità in versione 'allegria'.
E, non so se lo sto notando solo io, ma mi pare sempre crescente il numero di persone che arrivano ad odiare l'estate, non sopportano il caldo e non vedono l'ora che torni il freddo, così possono stara al calduccio sotto una coperta calda, indossando una felpa calda, a leggere un libro o guardare la tv mentre sorseggiano una bibita calda davanti ad un camino, o un termosifone, acceso, dunque che emana caldo. Tutto questo perché amano il freddo.
Se i gusti sono sempre rispettabili, l'oggettività parla di meno ore di luce, meno ore passate all'aperto (da tutti, a prescindere dai gusti dichiarati... Anche gli ascolti televisivi aumentano durante l'autunno/inverno perché, appunto, si esce meno) e l'impennarsi delle cosiddette 'malattie da raffreddamento'. Realtà oggettiva ed oramai atavica, per aver asserito la quale, recentemente, sono stata bloccata da una pagina che si occupa di previsioni meteorologiche in Piemonte, in quanto chi se ne occupa voleva a tutti i costi elogiare la superiorità dell'inverno sull'estate.
Questo, con radici davvero antiche:
se risaliamo fino alla mitologia greca, troviamo Persefone, della quale Ade, dio degli Inferi, si innamorò tanto follemente da decidere di rapirla, e portarla con sé nel suo regno, fra gli Inferi, appunto.
Fra le diverse versioni, inconsapevolmente e contro la sua volontà, oppure volutamente, anche lei in fondo soggiogata dal fascino di Ade, mangiò sei chicchi di melagrana.
Ma mangiare i frutti degli Inferi, significava restarne prigionieri per sempre.
In preda alla disperazione la mamma di Persefone, ovvero la Dea dell'agricoltura Demetra, provocò un inverno che avrebbe voluto fosse interminabile, in grado di gelare tutti i raccolti.
A porre fine alla diatriba, intervenne Zeus, Re dell'Olimpo: decise che, avendo Persefone mangiato sei chicchi di melagrana, avrebbe dovuto restare accanto ad Ade, fra gli Inferi, solo sei mesi all'anno.
Ed i restanti sei mesi avrebbe potuto continuare a trascorrerli sulla Terra, di fianco alla madre Demetra.
Da allora, gioiosa di avere la figlia con sé, Demetra dona alla terra fiori, frutti e sole, con la primavera e l'estate.
Quando Persefona torna fra gli Inferi con Ade, la tristezza di Demetra fa sprofondare la Terra nella rigidità e nel grigiore dell'autunno e dell'inverno.
Questa la spiegazione che già gli antichi tentavano di dare all'alternanza delle stagioni.
La gioia associata alla primavera/estate e la tristezza associata all'autunno/inverno.
Io ricordo mia nonna Mariuccia, che ogni anno puntualmente si rattristava con l'arrivo dell'autunno, ma, col suo sguardo sempre ottimista, diceva (in piemontese): "Quando poi arriva dicembre è diverso, con il Natale, le luci..."
Oggi noto sempre più persone che odiano l'estate, non vedono l'ora che sia autunno, ma lo stesso incremento di interesse non si può dire ci sia verso il periodo natalizio, con anzi un crescente numero di persone che durante le festività natalizie vorrebbero barricarsi in casa.
Ci tengo a sottolineare come i gusti siano tutti di per sé validi e rispettabili, ma mi sorge spontanea una riflessione: è come se fosse in corso una generale, e manovrata dall'alto, rincorsa a preferire le tenebre alla luce.
Rifacendomi anche al Vangelo del giorno, questa mia riflessione vuole semplicemente essere un invito a seguire la Luce, farsi Luce, essere Luce.
Fare sempre in modo che la Luce splenda, non oscurarla
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