![]() |
opera di Pierantonio Masotti |
Inaugura sabato 24 maggio alle 17 "Tra le crepe", la personale del Maestro Pierantonio Masotti nata sotto la curatela Lilium ed allestita a Perosa Argentina (TO) negli spazi della dimora storica Villa Willy all'interno del Parco Tron.
Artista di calibro internazionale, con esposizioni che, negli anni, l'hanno visto protagonista a Berlino, New York ed in Russia, grazie al legame con Lilium Masotti torna a scegliere Perosa Argentina con una mostra che racconta la vita che continua, e talvolta emerge, proprio tra le crepe.
L'atmosfera è vagamente gotica, il suo suono quello del silenzio.
I soggetti, sospesi fra visibile ed invisibile, reale ed evocativo. Gli stessi supporti sui quali la pittura prende vita, si mostrano consunti, usurati e crepati, sublimando proprio in questi particolari il loro valore.
Come una vita che si discosti volutamente dalla perfezione, scegliendo la libertà di essere verace.
![]() |
opera di Pierantonio Masotti |
"Questa mostra è un invito a rallentare lo sguardo, a sostare davanti alla crepa, a trovare nella frattura il senso profondo dell’arte: quella che non consola, ma che ci sveglia".
Si conclude così la critica scritta da Giuliana Salvai, Direttrice Lilium e curatrice della mostra.
![]() |
opera di Pierantonio Masotti |
![]() |
opera di Pierantonio Masotti |
![]() |
opera di Pierantonio Masotti |
Giuliana Salvai prosegue con una appendice alla sua critica, che riportiamo in esclusiva:
L’opera di Pierantonio Masotti si impone con una voce silenziosa ma profondamente inquieta, che riesce a penetrare nello spettatore con la forza di un sussurro che scava in profondità. Nelle immagini che ci offre, la materia pittorica si fonde magistralmente con la fotografia e la grafica, generando figure umane sospese in una dimensione onirica, al limite tra la realtà e il sogno, tra la memoria e l’oblio.
Figure femminili dallo sguardo chiuso, raccolte in pose che richiamano la quiete interiore, ma in contesti visivi spogli e dissonanti. Il bianco e nero non sono semplice esercizio formale, ma diventano metafora di una condizione esistenziale duale: presenza e assenza, luce e oscurità, lucidità e smarrimento. Le CREPE che si disfani sono un frammento del mondo che crolla, e la superficie spesso ruvida suggerisce un tempo che ha lasciato il segno.Volti quasi infantili, smaterializzati e spetrali, evocano un’umanità perduta, dolente, dalla forte intensità espressiva. I tratti sono ridotti all’essenziale, ma non per questo meno eloquenti: al contrario, Masotti riesce con pochi segni, graffiati e sovrapposti, a far emergere un’anima sofferente, immersa in una luce polverosa, spirituale, che sembra provenire da un altrove. Le figure richiamano antichi ex-voto, icone bizantine, memorie sacre di un tempo arcaico che dialogano con un presente fragile.La cifra stilistica dell’artista è riconoscibile e potente: uno stile che non cede mai al decorativo, ma resta crudo, autentico, segnato. Il supporto stesso delle opere — materico, imperfetto, stratificato — è parte integrante del messaggio. Masotti lavora “tra le crepe”, e lì inserisce i suoi soggetti: anime che sembrano emerse da muri scrostati, da fotografie sbiadite, da sogni mai del tutto risolti.In un panorama contemporaneo spesso dominato dalla velocità e dalla superficie, l’arte di Masotti si distingue come un luogo di profondità emotiva e di memoria visiva, che lascia nello spettatore un’impronta persistente. È un’arte che non si esaurisce nella prima lettura: ci osserva mentre la osserviamo, e lentamente ci trasforma.
![]() |
Pierantonio Masotti |
La mostra, ad ingresso gratuito, proseguirà fino al 15 giugno con orario 15-18 il sabato e la domenica, e su prenotazione nei giorni infrasettimanali contattando il numero 3274472293