martedì 3 dicembre 2019

Uomini e biodiversità: l'importanza di convivere in armonia


TERAMO _ «Era il 2015, quando un branco di lupi scelse come territorio le colline di Teramo, sulle quali si affaccia la mia tenuta». A parlare è il Dottor Andrea Gallizia, medico veterinario, allevatore ed agricoltore che tuttora coltiva ulivi.
«Intuii subito come il lupo, oltre a rappresentare certamente una difficoltà in più per gli allevatori, potesse essere un’opportunità. – prosegue Gallizia – Una risorsa, in primis a livello turistico, ma ancora più importante a livello ambientale, per la salvaguardia di quel prezioso patrimonio che è la biodiversità».
Così nel cuore del Dottor Andrea Gallizia è sgorgata prepotente una passione, che trova energia in se stessa, divampando, come fiamma viva: questa passione lo porta a proseguire i suoi studi – tanto fra i libri, quanto “sul campo”, al fine di poter divulgare nozioni sulla biodiversità, e fornire strumenti concreti a chi, principalmente per lavoro, si trovi a dover interagire maggiormente, nel bene e nel male, con la biodiversità che ci circonda.
È con questo spirito che nasce il Project Wolf Ethology.
Il modus operandi del Dottor Andrea Gallizia e del suo Project Wolf Ethology, si contraddistingue per un’imperitura volontà di acquisire nuove nozioni attraverso master di specializzazione nel settore, uniti ad una continua ricerca sul territorio, con l’ausilio ovviamente di binocoli e fototrappole, ma soprattutto con lunghe ore di appostamento, fatte di osserrvazione e raccolta dati. «È indispensabile sempre rapportarsi a chi il territorio lo vive. – sottolinea Gallizia – Parlare con le persone, raccogliere testimonianze. Ogni testimonianza poi va vagliata e confrontata con le altre; e da lì si procede ad una personale ricognizione del territorio. Si delinea il transetto, e sarà all’interno di quello che si posizioneranno le fototrappole, si visioneranno tracce e fatte, e si passeranno lunghe ore ad attendere ed osservare, sempre ricordandosi di essere ospiti – conclude Gallizia – Dunque, prima regola: non disturbare: meglio un’immagine meno nitida, più da lontano, giorni di appostamento in più, ma non bisogna mai deturpare il territorio o arrecare danno alla fauna selvatica».

Dottor Andrea Gallizia

Fiore all’occhiello del Project Wolf Ethology, lo studio del cane Mastino Abruzzese, e la sua attitudine alla protezione e difesa del gregge.
La Legge Regionale n°21 della Regione Abruzzo, ha certificato questa razza quale Patrimonio Culturale, definendola “elemento insostituibile nell’attività armentaria eco-compatibile della tradizione pastorale abruzzese”.
Lo studio è cominciato durante l’inverno 2017/2018: cento giorni di osservazioni, su un gregge di circa trecento ovini da carne di razza bergamasca, all’interno di un recinto elettrificato, affidato alla sola protezione dei Mastini Abruzzesi (in numero variabile, dai tre ai cinque). Sul territorio, oltre ad un branco di lupi appenninici (Canis Lupus Italicus), è presente un branco di Canis Familiaris che, per comportamento e struttura sociale, possono essere definiti “rinselvatichiti”.
Il primo step di questo studio a cura del Project Wolf Ethology, era stato protagonista di un convegno a tema, svoltosi – nel settembre dello scorso anno, 2018 – nella città rinomata per ospitare la Fortezza più grande d’Europa, Fenestrelle, in provincia di Torino, nelle Alpi Cozie.
«A breve, non appena le greggi scenderanno dalla montagna, riprenderemo con le osservazioni per il terzo inverno consecutivo» commenta Gallizia.
Ma il Centro Studi per l’Ecologia e la biodiversità degli Appennini – Project Wolf Ethology, con le divisioni di Teramo e del Gargano, è protagonista di molti convegni.
Ieri, domenica primo dicembre, a Cortino, in provincia di Teramo, il Centro di educazione all’ambiente WWF “Monti della Laga”, nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, ha ospitato un’intera giornata di laboratorio didattico, seconda tappa del corso di formazione per insegnanti ed educatori, “Viva il lupo”, progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare.
Fra i docenti del laboratorio didattico del primo dicembre, Massimo Fraticelli e Pierluigi Ricci – settore educazione WWF Teramo, Elsa Olivieri – Parco Nazionale Gran Sasso-Laga, e appunto Andrea Gallizia: «È stata una giornata assolutamente soddisfacente, che ha visto una buona affluenza di gente. – racconta – Io ho trattato argomenti di base, utili alla formazione di tecnici del settore, guide, e a chi si occupa di educazione ambientale nelle scuole, parlando del lupo in questo periodo di massima espansione della specie, qua in Italia; ho affrontato le problematiche che possono derivarne, e le strategie per risolverle».
Il prossimo 13 dicembre, la divulgazione scientifica a cura – C.S.E.B.A.- Project Wolf Ethology – con una particolare attenzione all’etologia, farà tappa a Pistoia, con la conferenza “Il lupo alle porte di casa”. Relatori, al fianco di Andrea Gallizia, Giampaolo Pennacchioni e Davide Palumbo: «Si parlerà del lupo e delle altre specie selvatiche che ci troviamo, da più o meno tempo, a fronteggiare “alle porte di casa”, ovvero fuori dalle nostre abitazioni, nelle zone dove lavoriamo… Come al solito verranno analizzati – sotto la lente dello studio “sui libri” e “sul campo”, i pro e i contro che ne derivano, e le modalità per limitare i contrasti ed una convivenza pacifica fra selvatici ed attività umane».

Mastino Abruzzese al lavoro - Ph. Andrea Gallizia


Il 15 dicembre, alle 16, il Poggio Active Hotel di San Giovanni Rotondo (FG), in contrada Croce del Quarto, ospiterà una nuova tappa – ad ingresso gratuito – del tour scientifico/divulgativo “Apulia Biodiversity Tour”, a cura C.S.E.B.A.- Project Wolf Ethology in collaborazione con Garganowunderland. Molti i patrocini, fra cui l’Oasi WWF Calanchi di Atri, nel cui territorio, peculiare per estensione e conformazione, si stanno concentrando gli studi del Dottor Gallizia in questi ultimi anni.
«L’intento primario dell’Apulia Biodiversity Tour, è quello di far conoscere il patrimonio della biodiversità che ci circonda, stimolando all’interesse e alla tutela di questo patrimonio soprattutto le nuove generazioni. – sottolinea Gallizia – In questo percorso scientifico/divulgativo itinerante, intervengono studiosi a 360 gradi, parlando di biodiversità come ricchezza di flora e fauna, ma anche contestualizzandola nel territorio che la ospita, in rapporto alle attività umane, fra cui ovviamente zootecnia ed agricoltura – prosegue – Domenica 15, parlerò dell’importanza di conoscere l’etologia e le dinamiche comportamentali delle specie che ci circondano, affinché questa conoscenza sia da ausilio per la salvaguardia delle attività dell’uomo, in armonia con la natura».
Nell’appuntamento di San Giovanni Rotondo, a fianco del Dottor Gallizia, ci sarà la Dottoressa Francesca Trenta, laureata in tutela e benessere animale, attualmente studia biologia marina, ed è coordinatrice del Project Wolf Ethology; interverranno inoltre il Professor Giampaolo Pennacchioni, Naturalista e Direttore C.S.E.B.A., il Naturalista Dottor Gianmarco Tartaglia, e il Dottor Maurizio Marrese, Naturalista del Centro Studi Naturalistici ONLUS.

Calanchi di Atri - Oasi WWF


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